VIBO VALENTIA Il ministero della Giustizia, sulla base di una richiesta della Dda di Catanzaro,
ha disposto il regime carcerario del 41 bis, il cosiddetto “carcere duro”, per Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”, 52 anni, presunto boss della potente consorteria mafiosa di Limbadi ed a capo, secondo gli investigatori, dell`ala armata del clan.
Il provvedimento è stato notificato all`interessato, detenuto nel carcere di Nuoro, ed al suo legale di fiducia, l`avvocato Francesco Calabrese del Foro di Reggio Calabria. Indicato quale personaggio di spicco dell`omonima cosca, Pantaleone Mancuso è attualmente imputato nel processo “Gringia-Dietro le Quinte”, sul suo ruolo di “regista occulto” della faida tra i Patania e il clan dei “piscopisani”, nonché coinvolto nelle inchieste “Black Money” e, da ultimo, in “`Mbrogghjia”, accusato di aver procurato un potente ordigno a due giovani di Gerocarne – Rinaldo Loielo e Filippo Pagano, entrambi arrestati – che sarebbe dovuto servire per un attentato nell`ambito della faida delle Preserre vibonesi.
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