Ultimo aggiornamento alle 21:20
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Appello a Napolitano e Bray: salviamo l`antica Kaulon

MONASTERACE L`archeologo Francesco Cuteri ha rinvolto un appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al ministro dei Beni culturali e turismo, Massimo Bray, per «salvare il Parco archeologic…

Pubblicato il: 17/12/2013 – 12:07
Appello a Napolitano e Bray: salviamo l`antica Kaulon

MONASTERACE L`archeologo Francesco Cuteri ha rinvolto un appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al ministro dei Beni culturali e turismo, Massimo Bray, per «salvare il Parco archeologico di Monasterace Marina dove sono localizzati i resti di Kaulon, la fiorente colonia magno greca». Nelle settimane scorse una violenta mareggiata ha provocato ingenti danni a tutto il sito, in cui è conservato il più grande mosaico ellenistico, scoperto l`estate scorsa dopo due campagne di scavo completamente autofinanziate anche grazie al lavoro volontario di studenti argentini.
La mareggiata ha divorato la duna che aveva protetto finora gli antichi resti del parco archeologico. Il basamento del tempio dorico ed il mosaico ellenistico di recente scoperta, il più grande della Magna Grecia, si trovano ora a poco più di venti metri dal mare.
L`archeologo Cuteri, che sta lavorando agli scavi nel parco, si rivolge al Capo dello Stato per chiedere un «intervento di protezione immediata del sito». «Mi rivolgo al Presidente Napolitano- scrive Cuteri- conoscendo la sua straordinaria sensibilità per le testimonianze del nostro passato. Nel contempo, mi rivolgo anche al ministro Bray affinché visiti al più presto l`area archeologica di Monasterace, ora così bisognosa di aiuti».
«Quello dell`antica Kaulonia, così a ridosso del mare – conclude Cuteri – è un Parco che deve necessariamente continuare ad esistere nella sua integrità. Non deve trasformarsi, da luogo di Memorie, in luogo dei ricordi».
La mareggiata che ha danneggiato il sito archeologico dell`antica Kaulon (oggi Monasterace Marina) ha asportato integralmente la duna sabbiosa che proteggeva gli antichi resti. «La situazione – afferma Cuteri – è veramente preoccupante perché l`alta parete che è rimasta in piedi, composta in prevalenza da terreno poco compatto e sabbioso, continua a franare. È evidente che la prossima mareggiata, anche se non violenta come la precedente, risulterà fatale per la conservazione delle testimonianze archeologiche che si affacciano a mare e non è da escludere che si assisterà non solo al cedimento, nell`area de Tempio, del basamento che sostiene il grande altare di età classica, ma anche al danneggiamento dei preziosi mosaici ellenistici da poco restaurati dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria».
«La situazione – aggiunge l`archeologo – è veramente drammatica e gli appelli lanciati, anche dalla stessa Soprintendenza, hanno finora portato al sostegno da parte di privati cittadini, di prestigiose associazioni quali il Fai, Legambiente, Umberto Zanotti Bianco, Monasterace nel Cuore, della Rai e dell`assessorato regionale alla Cultura. Anche se tale sostegno è importantissimo, si tratta, però, per il momento solo di parole che devono, con urgenza assoluta, trasformarsi in sassi (il riferimento è ai massi che devono essere utilizzati per creare una barriera di protezione, ndr)». (0070)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x