IN EDICOLA | Nel covo del boss Lanzino

COSENZA «Aprite, carabinieri». Il 17 novembre 2012, con queste due parole, si chiude la latitanza di Ettore Lanzino. A Rende, nell`appartamento mansardato di un bel condominio un po` avanti con gli anni, il boss si consegna. Accanto a lui c`è Umberto Di Puppo, quello che gli inquirenti dell`antimafia considerano il suo braccio destro. Due uomini e un appartamento normale. Il covo di Lanzino non è nascosto dietro a una botola, non somiglia a una sofisticata trappola per topi. È un bilocale come tanti, come quelli che spesso le agenzie immobiliari affittano agli studenti dell`Unical. Scarno come può essere la casa di un universitario, forse anche di più. Un divano semplice, una sedia di plastica, qualche cd di musica napoletana, ritagli di giornali. Ma anche 1.950 euro nascosti nella tasca di un giubbotto e un cronografo “Eberhard”, un orologio di lusso. Tutti oggetti che i carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno fotografato e inserito nel fascicolo dedicato alla cattura del boss. (0020)

(Il servizio integrale a firma di Pablo Petrasso è sul numero 131 del Corriere della Calabria in edicola fino al 27 dicembre)