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Stop alla centrale del Mercure, la rabbia degli industriali

«Mentre il sistema economico e gli esponenti politici più attenti sono impegnati nella ricerca di possibili iniziative tese ad uscire dalla crisi invertendo la perdurante tendenza negativa e ridand…

Pubblicato il: 24/12/2013 – 11:51
Stop alla centrale del Mercure, la rabbia degli industriali

«Mentre il sistema economico e gli esponenti politici più attenti sono impegnati nella ricerca di possibili iniziative tese ad uscire dalla crisi invertendo la perdurante tendenza negativa e ridando respiro all’occupazione, una burocrazia ottusa ed una classe politica insensibile che preferisce non affrontare i problemi rifugiandosi dietro cavilli sempre più speciosi, sembrano impegnate a vanificare gli effetti di investimenti cospicui, tanto sotto forma di economia diretta ed indotta quanto in termini di significativa occupazione». E’ quanto sostiene in maniera preoccupata il Presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca, commentando quanto sta accadendo attorno alla centrale Enel del Mercure.
«Non è giustificabile – aggiunge il presidente Mazzuca – che un progetto presentato nel 2001 e  giunto alla fine dell’iter autorizzativo nel novembre del 2012, dopo essere stato sottoposto ad una serie interminabile e non sempre pertinente di controlli, non riesca a trovare compimento». A bloccare tutto è stato il Tar, che nei giorni scorsi ha annullato il decreto dirigenziale del dipartimento Attività produttive della Regione con cui si autorizzava l’Enel alla riattivazione della Centrale.
«Per cogliere il senso dei comportamenti abnormi, dilatori e ostruzionistici messi in atto – sostiene il presidente di Confindustria Cosenza – basterà fare riferimento alle conferenze di servizi cui sono state ammesse associazioni ed istituzioni che non ne avevano titolo, al procedimento curato dalla Provincia di Cosenza per due anni e mezzo e risultato inutile, in quanto incompetente come istituzione, fino al comportamento del Parco del Pollino che dopo aver emesso quattro pareri favorevoli in quattro diversi procedimenti, ha successivamente revocato il proprio assenso al progetto per ragioni non afferenti gli aspetti tecnici. Il numero e la valenza tecnica e scientifica delle valutazioni cui il progetto è stato positivamente sottoposto in un arco temporale di oltre un decennio sono la giusta testimonianza di fattibilità, sicurezza e sostenibilità di un’opera che ha impegnato investimenti notevoli e che è pronta a sostenere l’occupazione ed il sistema economico delle comunità interessate».
«In questo contesto – conclude Natale Mazzuca – è difficile poter accettare che un cavillo burocratico possa impedire l’avvio operativo e la messa in produzione della centrale. E’ per tanto che come imprenditori impegnati quotidianamente nel processo di rilancio dell’economia e del Paese, lanciamo un appello a tutte le Istituzioni locali e nazionali perché ci si impegni in maniera attiva per risolvere in via definitiva questa vicenda dai contorni a dir poco paradossali, restituendo fiducia e speranza alle maestranze ed alle imprese».

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