Parco Romani, verso l`archiviazione l`inchiesta dell`ex pm De Magistris

La prescrizione mette una pietra tombale sulla discussa genesi del centro commerciale Parco Romani di Catanzaro. Il sostituto procuratore Carlo Villani ha, infatti, trasmesso all`ufficio gip del Tribunale del capoluogo la richiesta di archiviazione per le persone coinvolte nell`inchiesta aperta nel 2004 dall`allora pm Luigi De Magistris e rimasta pendente per anni. Stando a quanto si è appreso, a motivare la richiesta del magistrato è l`avvenuta prescrizione dei reati che erano contestati ai venti indagati. Bisognerà attendere la decisione del gip, ma la sorte di quel fascicolo sembra ormai segnata.
Nell`aprile 2004, in base agli elementi raccolti dagli investigatori, il pm De Magistris dispose il sequestro dell`area, con un provvedimento poi confortato e fatto proprio dal giudice per le indagini preliminari Teresa Tarantino. Quel sequestro fu in seguito confermato da Tribunale del riesame, cui intanto i legali degli indagati si erano rivolti. Fu necessario un secondo ricorso perché, il 29 novembre del 2004, il collegio decidesse invece di revocare il sequestro. Concorso in abuso d`ufficio continuato, varie violazioni del Testo unico sull`Edilizia e concorso in truffa le ipotesi di reato complessivamente contestate nella richiesta di rinvio a giudizio, sottoscritta dall`allora sostituto procuratore Luigi De Magistris, in cui erano descritti presunti raggiri e omissioni che non solo avrebbero consentito di condurre in porto l`iter che ha portato alla stipula dell`Accordo di programma fra Regione Calabria e Comune di Catanzaro, nell`ambito del Progetto di recupero urbano, per il perfezionamento del procedimento amministrativo che ha dato il via libera alla costruzione dell`opera (e, a tal fine, alla concessione da parte della giunta Chiaravalloti di un finanziamento di 10 milioni di euro in favore di Palazzo de Nobili), ma anche e soprattutto che avrebbero fatto sì che non fosse impedita la realizzazione del «maestoso progetto illecitamente in fieri». Secondo l`originaria accusa vi sarebbe stata anche una manovra che avrebbe consentito di impedire «l`incasso, anche con le forme fideiussorie, da parte del Comune della somma di oltre 2.800.000 euro, valore stimato dal settore Patrimonio dello stesso ente per l`acquisto dell`area di proprietà comunale da parte della ditta Romani». Un presunto disegno criminoso in cui alcuni dei pubblici ufficiali comunali coinvolti avrebbero anche beneficiato di emolumenti extrastipendiali in relazione all`attività relativa al Pru.
Le accuse portate in aula da De Magistris furono considerate dal gup, nel dicembre del 2009, troppo fumose e quindi rimandate alla Procura per specificare i capi di imputazione relativamente alle posizioni di venti indagati, dirigenti regionali e comunali, imprenditori e anche l`allora sindaco facente funzioni di Catanzaro, Filippo Pietropaolo. Il fascicolo dopo vari passaggi finì nelle mani del pm Villani che, nel frattempo, aveva aperto una nuova indagine sul mai completato Parco Romani. Per quest`ultimo filone di inchiesta la Procura ha notificato nei giorni scorsi un avviso di conclusione delle indagini per 12 persone che devono rispondere a vario titolo di truffa, abuso d`ufficio, falso, concussione ed estorsione. L`inchiesta si concentra sulle ultime vicende che hanno riguardato la struttura e in particolare sulle presunte irregolarità nella realizzazione dell`ente Fiera all`interno del centro commerciale e l`acquisto, da parte del Comune di Catanzaro, attraverso la “Catanzaro Servizi”, di una parte del Parco commerciale Romani. (0080)