«Il ministro Orlando ha il dovere etico e morale di venire a Crotone e chiarire quanto deciso dal governo lo scorso 31 ottobre attraverso il decreto 126 che, fra l’altro, nomina un commissario straordinario per l’attuazione della bonifica nell’ex sito industriale pitagorico». Così il presidente della commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito ai contenuti del decreto legge 31 ottobre 2013, n. 126 che al comma 11 dell’articolo 1 nomina un commissario straordinario “al fine di accelerare la progettazione e l`attuazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di interesse nazionale di Crotone, con priorità nell`area archeologica Kroton”. E che a gestire il denaro sia un commissario nominato dal governo, a quanto pare, non è cosa gradita all’esponente di Forza Italia.
«Questo delegato del governo – commenta Pacenza –, di cui ovviamente ancora non conosciamo il nome, avrà poteri straordinari per impiegare le somme liquidate col risarcimento stabilito dal Tribunale di Milano con la sentenza n. 2536 del 28 febbraio 2013 per il danno ambientale accertato sul sito. In Calabria sappiamo bene a cosa possono condurre i commissariamenti. Basta guardare al settore dei rifiuti dove, oltre ad uno sperpero spropositato di risorse pubbliche, la nomina di una miriade di commissari esterni al territorio ha ulteriormente peggiorato la gestione e la programmazione stessa del settore».
Nulla dice, Pacenza, degli anni di gestione commissariale che hanno visto e vedono al timone Giuseppe Scopelliti, con risultati sotto gli occhi dei calabresi, ma il “nemico” viene da fuori.
«Nel decreto dello scorso ottobre – ci spiega – il governo giustifica tale scelta motivandola con l’accelerazione della progettazione e attuazione della bonifica. Bene, se così fosse, sarebbe più accettabile. Ma per far sì che ciò avvenga si ritiene che tale indicazione debba riguardare innanzitutto un soggetto terzo, al di fuori delle istituzioni, ma che abbia una conoscenza concreta di quali siano i problemi reali che non consentono di attuare la bonifica a circa 20 anni dalla dismissione delle fabbriche».
«Inoltre, sempre in merito ai contenuti del decreto dello scorso ottobre – scrive ancora Pacenza – c’è da segnalare che quelle risorse riconosciute al ministero sono state indicate per bonificare un’area (la zona antistante gli stabilimenti, oltre la strada statale 106) dove sono già previsti ulteriori interventi del governo (progetto Antica Kroton). Si ritiene che quella sia la zona forse meno inquinata del sito, mentre la discarica di Farina Trappeto (sita alle spalle delle vecchie fabbriche) urge di un intervento perentorio. Il ministro Orlando è più volte giunto in Calabria per motivi istituzionali, ma si è sempre guardato bene dal lambire il territorio crotonese durante le sue visite. Ora che il decreto entrerà in vigore sarebbe opportuno che il massimo esponente del ministero dell’Ambiente venga a dar conto di tutte queste scelte del governo, non solo alle istituzioni, ma soprattutto ai cittadini».
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