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"Inganno", revocati i domiciliari a Rosy Canale

REGGIO CALABRIA A carico di Rosy Canale non sussistono né il rischio di inquinamento probatorio, né il pericolo di fuga per questo la misura degli arresti domiciliari disposta dal gip a carico dell…

Pubblicato il: 31/12/2013 – 19:09
"Inganno", revocati i domiciliari a Rosy Canale

REGGIO CALABRIA A carico di Rosy Canale non sussistono né il rischio di inquinamento probatorio, né il pericolo di fuga per questo la misura degli arresti domiciliari disposta dal gip a carico della donna deve essere revocata, nonostante rimangano in piedi le pesantissime accuse di truffa aggravata e malversazione. È quanto ha disposto il Tribunale della Libertà accogliendo l’istanza del legale della donna, Giancarlo Liberati, revocando la misura degli arresti domiciliari che il gip Domenico Santoro aveva confermato al termine dell’interrogatorio di garanzia. Finita al centro dell’operazione “Inganno”, la Canale – fino a qualche tempo fa presidente del “Movimento delle donne di San Luca” – è stata arrestata con l`accusa di truffa e malversazione perché  accusata di essersi appropriata dei fondi che istituzioni  e fondazioni avevano devoluto a favore del movimento. Soldi che avrebbero dovuto essere utilizzati per progetti sociali, ma – stando alle risultanze investigative – sono stati utilizzati dalla presidente del movimento per finanziare l`acquisto di autovetture, mobili, vestiti e borse firmate di uso strettamente personale.
Ufficialmente impegnata  tra le donne di San Luca ad  «avviare processi di conoscenza e trasformazione per sostenere la cultura della legalità, anche attraverso la promozione di luoghi e spazi per la creazione e la fruizione culturale», la donna è stata pizzicata dagli inquirenti a destinare la maggior parte dei fondi che le più diverse fondazioni e istituzioni destinavano al suo movimento  «anche mediante il ricorso a fatture false o gonfiate, per finalità esclusivamente private».  Quei soldi, in teoria destinati a progetti sociali, sono invece serviti per «l`acquisto di mobili e arredamento per la propria abitazione, di abbigliamento e di una minicar per la figlia, di abbigliamento per sé e per il padre, di una settimana bianca per sé e per la figlia».  
«Alcuna valutazione etica- aveva scritto il gip Santoro nel passare in rassegna le numerose intercettazioni confluite nell’ordinanza di custodia  cautelare a carico della Canale-  compete al decidente ma fa certo riflettere che persone che si presentano come paladini della giustizia o, ancora peggio, come chi intende dare voce alla flebile speranza di rinascita della parte sana (che, certamente è quella predominante) di paesi come San Luca, offuscati pur a fronte di una storia gloriosa, dalle gesta criminali della ndrangheta, proprio tale attività finiscono per usare scientemente per malversazioni di denaro pubblico e vere e proprie attività fraudolente».

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