Si fingevano operatori finanziari Truffa di oltre 3 milioni di euro

REGGIO CALABRIA La polizia postale ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Palmi a carico di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al falso e all`esercizio abusivo dell`attività di mediazione creditizia e finanziaria. I reati sono stati commessi ai danni di società operanti in vari settori.
Sono finiti in carcere Luciano Russo (47 anni); Vincenzo Catananti (30 anni); Bonaventura Luigi Natali (56 anni); D`Agate Pietro (47 anni), per aver partecipato – secondo le indagini – ad un’associazione per delinquere promossa, diretta e organizzata da Luciano Russo, e con la partecipazione di Vincenzo Catananti; Bonaventura Luigi Natali; D`Agate Pietro, dedita alla commissione dei reati di truffa, falso, esercizio abusivo dell’attività di mediazione creditizia e intermediazione finanziaria, sostituzione di persona, consumati in pregiudizio di società operanti in diversi settori, per un danno ammontante ad alcuni milioni di euro. È stata sottoposta agli arresti domiciliari Roberta Pezzoli di 46 anni.
È stato, inoltre, disposto il sequestro preventivo di alcuni domini nella titolarità e nel possesso degli arrestati, utilizzati per la distribuzione di false polizze fideiussorie e per tenere i contatti con i titolari delle società truffate nonché dell’ufficio utilizzato da Luciano Russo e Vincenzo Catananti per tenere i contatti con i titolari delle aziende, stampare le false polizze fideiussorie ed esercitare l’attività di abusiva intermediazione finanziaria. L’attività d’indagine scaturisce dalla presentazione di una serie di querele presentate dalla Banca Popolare del Mezzogiorno, e in seguito dalla Banca Credito Cooperativo “Antonello da Messina”, aventi ad oggetto l’emissione di false polizze fideiussorie, stipulate mediante l’utilizzo della carta intestata dei predetti istituti bancari, e utilizzate da persone fisiche e giuridiche, a garanzia del pagamento di beni mobili, servizi e finanziamenti.
Le indagini, particolarmente lunghe e complesse, hanno consentito di accertare che la base logistica e organizzativa dell’associazione criminosa era nel territorio di Gioia Tauro, dove risiedono alcuni degli indagati, e dove venivano fabbricate le garanzie false, trasmesse le mail alle ditte truffate e incassato il provento derivante dal rilascio delle garanzie fideiussorie.
Di particolare rilevo è la circostanza che Luciano Russo e Vincenzo Catananti sono imputati in altro procedimento, l`operazione “Easy”, assieme a circa 50 altre persone per reati analoghi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falso e bancarotta fraudolenta, dimostrando notevole propensione a delinquere e la reiterazione dei reati per i quali si è proceduto.
La truffa ammonta approssimativamente ad oltre 3 milioni di euro. L`operazione che ha portato agli arresti è stata condotta dalla sezione di polizia postale e delle comunicazioni di Crotone, assieme a personale della sezione di polizia giudiziaria del compartimento di polizia postale della Calabria e del commissariato di Gioia Tauro. Stanno collaborando, inoltre, i compartimenti di polizia postale di Catania, Milano e la sezione di Parma. L`indagine da cui sono scaturiti gli arresti è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, che ha chiesto e ottenuto dal gip l`emissione delle ordinanze di custodia cautelare. (0050)