Prezzi in salita a Reggio, piove sul bagnato

REGGIO CALABRIA «Piove sul bagnato: lagrime su sangue, sangue su lagrime», scriveva Giovanni Pascoli nei versi che hanno dato il là al famoso detto  “piove sempre sul bagnato”. Un`espressione che potrebbe ritagliarsi esattamente per descrivere il quadro economico che i reggini stanno subendo in questi ultimi tempi. Agli effetti di una recessione feroce che ha tagliato linfa vitale al sistema imprenditoriale, mietendo quotidianamente vittime – non si contano più gli esercizi commerciali e le attività imprenditoriali che hanno chiuso i battenti e il conseguente incremento del tasso di disoccupazione scaturito – si sommano ai contraccolpi di una gestione “allegra” – per usare un eufemismo – del Comune che ha portato sull`orlo ormai del dissesto i conti e implementato al massimo tasse e balzelli per i cittadini. Una corsa al rialzo dei prezzi dei servizi lanciata per tentare di sanare, forse senza ancora riuscirci (vista l`ultima bocciatura della Corte dei conti), il risicato bilancio comunale alle prese con un piano di rientro dei milionari deficit dell`era del “Modello Reggio”. Ora a certificare la “sfortuna” di essere nati in riva allo Stretto arriva il dato dell`Istat che pone proprio il capoluogo calabrese al secondo posto in assoluto per rincaro dei prezzi. Nell`anno che si è appena concluso, infatti, secondo le rilevazioni degli analisti dell`Istituto di statistica, la variazione tendenziale dei prezzi al consumo è stata pari all`1 per cento. Una crescita che vede la città dello Stretto seconda solo a L`Aquila dove il costo della vita è aumentato, nel corso del 2013, del 1,3 per cento. Così mentre le ricche città del Centro-nord si godono un aumento dei prezzi decisamente basso – si va da 0,1 per cento di Bologna allo 0,9 per cento di Genova – per i reggini l`anno scorso hanno dovuto fare i conti anche con un costo della vita cresciuto di gran lunga rispetto ad altre aree della nostra Penisola. Con una aggravio in più se vogliamo. I servizi a partire dalla gestione dei rifiuti a quella dei trasporti pubblici locali non possono certamente definirsi nella media nazionale. Visto lo stato di abbandono che soprattutto in termini di raccolta di immondizia si è registrato in città. Per questo non può che contestualizzarsi per Reggio il detto di pascoliana memoria. (0090)