Doppia preferenza di genere, l`impegno della Commissione

REGGIO CALABRIA Le tre proposte di legge ferme da tempo nella Commissione affari istituzionali del consiglio regionale hanno « diverse impostazioni sulla composizione delle liste», ma un obiettivo comune quello di «introdurre la doppia preferenza di genere». E le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, accompagnate da una nutrita delegazione di donne, sono state sentite proprio in Commissione per spingere questo cambiamente, che, per le organizzazioni sindacali contrasterebbe «i meccanismi discriminanti che limitano la competizione di genere». Si tratta, per i sindacati, di «avviare un serio processo di rinnovamento della politica e delle istituzioni da cui sono escluse le donne per meccanismi elettorali calibrati sulla competizione maschile così come emerso nell`ultima tornata elettorale regionale dov`era stridente l`assenza totale di donne fra i 50 consiglieri eletti (le due donne presenti a Palazzo Campanella, Tilde Minasi e Gabriella Albano, sono subentrate in fasi successive, ndr)».
I tempi, dunque, sono «maturi per dotare anche la Calabria di un sistema di voto che, non coercitivo della volontà degli elettori, sia capace di favorire, in ottemperanza ai principi costituzionali e dello stesso Statuto regionale, la competizione paritaria fra generi e una equilibrata rappresentanza di sessi nelle istituzioni così come prevede la nuova normativa per il rinnovo dei consigli comunali e per la composizione delle giunte comunali».
Giuseppe Caputo, presidente della commissione, e i consiglieri presenti, secondo la nota diffusa dai sindacati, hanno «garantito l`impegno personale e della Commissione a completare rapidamente il percorso di approvazione della proposta di legge giunta unificazione fra le 3 presentate, per farla arrivare in consiglio regionale».
Un impegno davanti al quale Cgil, Cisl, Uil e Ugl «hanno espresso la loro piena attenzione» e non escludono «in caso di ritardi o impedimenti, momenti di mobilitazione insieme a forze politiche, sociali, istituzionali e dell`associazionismo che ne sostengono il cammino insieme alla Commissione regionale pari opportunità». (0020)