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Bilancio di legislatura, Talarico: abbiamo tagliato i costi della politica

REGGIO CALABRIA Si dice soddisfatto il presidente del consiglio regionale Franco Talarico nel passare in rassegna l’attività legislativa dell’anno appena trascorso, «come ha detto anche il presiden…

Pubblicato il: 15/01/2014 – 18:00
Bilancio di legislatura, Talarico: abbiamo tagliato i costi della politica

REGGIO CALABRIA Si dice soddisfatto il presidente del consiglio regionale Franco Talarico nel passare in rassegna l’attività legislativa dell’anno appena trascorso, «come ha detto anche il presidente Napolitano – sottolinea  – il più difficile dal dopoguerra». Ma a pesare sull’azione politica delle istituzioni locali non sarebbe stata soltanto la crisi economica, che ormai da anni erode i finanziamenti che lo Stato centrale fa a favore dei territori, ma anche «la concezione, ormai diffusa fra i cittadini, che i consigli regionali siano solo un luogo di sprechi e malversazioni, ma non è così». E nonostante anche la Calabria abbia avuto il suo locale filone di “Rimborsopoli” – che tutt’oggi vede indagati tutti i capogruppo che si sono avvicendati alla guida delle varie formazioni regionali – per Talarico si tratta di una questione che «riguarda i singoli, non l’istituzione. Se la magistratura, nella quale abbiamo massima fiducia – si affretta a specificare – accerterà qualche responsabilità, saranno i responsabili a pagare, ma non si può criminalizzare tutto il contesto».

TAGLIO DEI COSTI, AVANTI MA NON TROPPO
Del resto, aggiunge Talarico – intervenuto insieme ai vicepresidenti Pietro Amato e Alessandro Nicolò e ai segretari questori Gianni Nucera e Francesco Sulla – anche la Regione Calabria ha voluto dare un segnale approvando come prima norma del 2013 proprio quella relativa al contenimento dei costi della politica, che  ha tagliato su progetti e consulenze, cancellato la costruzione del Palazzo del Corecom, limitato le “missioni” e i relativi  rimborsi, asciugato e regolamentato i finanziamenti ai gruppi, e dalla prossima legislatura prevede anche una contrazione degli scranni a Palazzo Campanella. Un punto dolente per la regione Calabria, che stando alla normativa varata in materia dal governo nazionale dovrebbe andare oltre la riduzione di dieci consiglieri già approvata all’unanimità. «È  una vera ingiustizia – dice il presidente del consiglio regionale – che la Calabria sia chiamata a scendere a trenta consiglieri. Si aprirebbe l`ennesimo vulnus di rappresentanza politica. Si ha quasi l’impressione – aggiunge – che per la riduzione dei costi della politica, tutta l’attenzione sia stata spostata sulle Regioni. Si parla di riforma del Senato, ma il numero di parlamentari non è stato mai toccato». Per evitare un ulteriore taglio di scranni, spiega Talarico, il consiglio regionale ha avviato un proprio censimento, contattando per lettera i sindaci  e chiedendo loro di comunicare il numero esatto dei cittadini residenti. Il risultato è di 1 milione e 985mila abitanti, quindicimila in meno della soglia necessaria per legge a mantenere 40 rappresentanti a Palazzo Campanella, ma diverse centinaia di migliaia in più rispetto a quelli contabilizzati dall’Istat. Una discrasia sulla quale, nel corso dei prossimi mesi, si aprirà battaglia, di fatto per determinare su quanti scranni si giocherà la partita elettorale. 

PRODUTTIVITÀ LEGISLATIVA
Ma i provvedimenti adottati in materia di contenimento dei costi, non sono l’unico motivo d’orgoglio per il presidente del consiglio regionale. «Eravamo stati messi all’indice dai giornali perché le leggi approvate venivano poi impugnate dal governo, ma oggi non è più così. Attraverso un proficuo lavoro di approfondimento dell’ufficio legislativo, eliminando la prassi di presentare emendamenti dell’ultima ora, oggi possiamo dire che su settanta leggi regionali approvate, solo due sono state impugnate». Ma se il governo sembra non aver avuto – per adesso – quasi nulla da ridire, non dello stesso parere sia stata la Corte dei xonti che nell’ottobre scorso ha duramente bacchettato – in pubblica udienza – il consiglio regionale calabrese perché, nel passare al setaccio 14 leggi approvate fra gennaio e giugno 2013 – fra cui quelle relative alla stabilizzazione dei precari nel settore della sanità, alla disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi dopo lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti, agli interventi di inclusione sociale, integrazione socio-sanitaria e contrasto alla povertà ed all’istituzione dell’azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna – «si è talora registrata – ha affermato all’epoca il magistrato relatore Guido Longo – la totale assenza di relazione tecnico-finanziaria ovvero più frequentemente la sua inadeguatezza sul terreno tecnico-contabile della quantificazione degli oneri. Inoltre, si precisa che non sono stati trasmessi (né sono stati rinvenuti su internet) i pareri della commissione bilancio e programmazione economica».  «Circostanze che verificheremo», si è limitato a commentare un imbarazzato Talarico, dopo aver affermato che «questo era possibile in precedenza, oggi non si può approvare una legge senza copertura». Eppure, la Corte dei Conti non sembra troppo d’accordo al riguardo. Di certo però, se questa è la prassi che si andrà a consolidare, per la macchina regionale sarà difficile funzionare. «Attualmente in cassa per legiferare ci sono solo poche centinaia di migliaia di euro in bilancio. Aspettiamo gli assestamenti di bilancio e andiamo incontro ad assestamenti importanti. Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale, non può essere utilizzato un avanzo di bilancio aleatorio, ma quello reale. Noi abbiamo piena fiducia nella giunta, dunque speriamo – si fa scappare Talarico – che le tensioni nella maggioranza non creino scossoni sul punto».

ARIA DI TEMPESTA NELLA MAGGIORANZA?
Parole che sembrano contraddire le diplomatiche dichiarazioni sull’eventuale rimpasto di giunta, con cui Talarico ha glissato le domande che gli sono state poste al riguardo, ma che hanno avuto il merito di risvegliare i rappresentanti delle varie anime del centrodestra che siedono nell’Ufficio di presidenza – Nucera e Nicolò – entrambi più o meno sinteticamente intervenuti sul punto, non senza nervosismo. «Non si tratta di applicare il manuale Cencelli – replica secco Nicolò, di Forza Italia – ma di garantire maggiore coesione della coalizione attraverso la partecipazione alle responsabilità di governo. Forza Italia ha chiesto maggiore presenza per condividere il progetto politico organicamente, ma attualmente possiamo solo prendere atto di una esclusione dai processi governativi. Abbiamo chiesto un confronto non per rompere, ma per condividere maggiormente le responsabilità». Dichiarazione bellicosa su cui Nucera glissa con un laconico «Lo apprendo ora», ma che nasconde un nodo politico che toccherà alla coordinatrice Jole Santelli sbrogliare nel corso di una riunione prevista «per questo fine settimana o al massimo per l’inizio della prossima ».

Nel frattempo, il botta e risposta fra le varie anime della maggioranza si trasforma quasi in un assist per il vicepresidente di opposizione, Pietro Amato che ha gioco facile nel commentare: «Tutta questa compattezza io non la vedo. Io non credo a questo trionfalismo riguardo ciò che è stato fatto. Poi vedremo cosa dirà l`opinione pubblica riguardo i grandi temi della sanità, dei rifiuti, del precariato».

LE ALTRE LEGGI APPROVATE
Punti dolenti che Talarico non può elencare nella lista di successi che appunta al petto del consiglio regionale della Calabria. C’è l’istituzione della Zes, la Zona economica speciale per l’area di Gioia Tauro, la costituzione del Polo culturale dedicato a Mattia Preti, le riforme degli enti sub regionali  – «riforme strutturali di cui beneficerà anche chi sarà chiamato a governare dopo di noi», sottolinea Talarico –. Come «l’onore di ospitare» la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e la seconda Conferenza regionale sulla comunicazione, ma su rifiuti, sanità e lavoro c’è poco da dire, nonostante più volte i lavoratori calabresi di ogni settore abbiano assediato il palazzo in cerca di risposte. E se gli argoment
i rifiuti e sanità non vengono nemmeno sfiorati, sul precariato il presidente del consiglio regionale sembra affidarsi agli auspici. Se per i lavoratori di Calabria It «noi abbiamo approvato una legge, con la quale abbiamo stabilito che debbano transitare in Fincalabra Spa, lo abbiamo ribadito anche in consiglio regionale, abbiamo prorogato la fase di liquidazione fino al 30 giugno. Mi auguro – dice Talarico – che coloro che applicano la legge seguano le nostre indicazioni, che tra l`altro abbiamo approvato all`unanimità», per tutti gli altri, «che per noi sono la priorità» – sottolinea il presidente del consiglio regionale – le novità potrebbero arrivare dalla riunione con il ministro D’Alia, prevista per venerdì a Lamezia Terme. (0090)

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