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La «pericolosità normale» delle armi? Ecco altri 5 ossimori per il ministro

«Sono prodotti pericolosi, ma di una pericolosità normale» ha detto il ministro Lupi commentando la vicenda del passaggio delle armi chimiche dalla Calabria. Giusto! Allora, siccome siamo sicuri ch…

Pubblicato il: 16/01/2014 – 18:05
La «pericolosità normale» delle armi? Ecco altri 5 ossimori per il ministro

«Sono prodotti pericolosi, ma di una pericolosità normale» ha detto il ministro Lupi commentando la vicenda del passaggio delle armi chimiche dalla Calabria. Giusto! Allora, siccome siamo sicuri che il ministro ciellino è uomo di mondo e di larghe intese (oltre che di Comunione e Liberazione), dunque se dovesse leggerli non si offenderà, ci permettiamo di segnalargli altri 5 ossimori che potrà prontamente annotare – e farli frullare nel pastonificio dei giornali locali ma anche nazionali – alla sua prossima visita in Calabria. Tanto ormai non ci si meraviglia né si protesta, come nel caso di Gioia Tauro, più per niente, figurarsi per le figure retoriche.
A proposito, forse hanno detto al ministro che alcune cose (tipo la minoranza in consiglio regionale) a queste latitudini sono davvero un ossimoro («opposizione accomodante») e in Calabria l`emergenza è norma, proprio come il pericolo di armi chimiche?

• LA VELOCE LENTEZZA DEI CANTIERI SA-RC
Se vorrà presenziare al prossimo taglio del nastro con la premiata ditta Scopelliti&Ciucci, sappia Lupi che la data fissata per la conclusione dei lavori dell`autostrada Salerno-Reggio è stata dapprima il 1° gennaio 2005, poi la stessa data del 2008, poi ancora il primo gennaio  2012, quindi il 31 dicembre 2013, come notava di recente il prof. Domenico Marino. Siamo nel 2014 e i lavori ancora continuano. Sappiamo che Lupi – da amante della maratona tanto da correre persino a New York – la percorrerebbe anche a piedi: sappia che in alcuni tratti rischia di superare il traffico veicolare. Dichiarazione alternativa consigliata: «Sono felice di notare la lenta velocità dei cantieri». E poi potrà sempre dire, alla Johnny Stecchino: «In Calabria il problema è il traffico». Il governatore sarà contento. E chioserà: «L`abbiamo ereditato dalla giunta Loiero, e in ogni caso è colpa dei soliti nemici della Calabria».

• L`INNOCUA MORTALITÀ NELLA SANITÀ CALABRESE
E che dire dell`altra emergenza (anche questa normale, va da sé) calabrese? La sanità va a rotoli, l`emigrazione sanitaria supera quella dei cervelli, le nomine ai vertici delle Aziende sono politiche e non tengono conto di meriti e competenze (sì, è proprio una «piaga virtuosa») e negli ospedali si alternano tre tipi di sacche: precariato, clientele e sangue infetto. Spetta al ministro, posto che non è questa la sua delega, dire quale dei tre sia il più mortifero. La malasanità? Sempre colpa delle giunte precedenti. Un «inedito refrain», per dirla in stile Lupi.

• LA MERITOCRAZIA FAMILISTA DELLA CASTA CALABRA
Lui forse già lo saprà perché sono da qualche tempo compagni (non suoni come offesa, niente di comunista) nell`Ncd, ma la Casta calabrese è famosa per i suoi privilegi perpetrati e perpetuati nei 43 anni di regionalismo.  Espressione alternativa: «Familismo meritocratico». Da segnalare a Lupi anche il «rispettoso degrado» nel quale viene lasciato il patrimonio storico-culturale della Calabria e, per restare nel Palazzo regionale, la «mascolinità delle quote rosa» – sia nell`assise che nell`esecutivo –, l`«oscura trasparenza degli amministratori» e la «giovanile vecchiaia» della classe dirigente scopellitiana (età media della giunta ben superiore ai 50 anni).

• LA FUTURIBILE ARRETRATEZZA DEI TRASPORTI PUBBLICI
Treni come carri bestiame in un contesto di corse soppresse e biglietterie chiuse o stazioni fantasma, trasporto su gomma anch`esso appeso alle paturnie di politici e alle beghe sindacali, aeroporti dai Cda chiacchierati e altri tenuti in piedi solo per qualche puntatina a Malta o per il vezzo di dire «il volo Reggio-Torino è salvo» (ma a quanti interessa, e soprattuto serve?) e poi dettare un comunicato di giubilo allo zelante ufficio stampa. Lupi sappia che il suo omologo calabrese, sì insomma l`assessore al ramo e non se ne abbiano gli ornitologi, si chiama Fedele (al capo) ma su quel cognome è impossibile fare ulteriori esercizi di retorica perché è un preclaro caso di nomen omen. Ecco una dichiarazione alternativa consigliata: «Sono felice di notare l`arretrata futuribilità del sistema dei trasporti calabresi, faccio bene io a muovermi con una corsetta». Sì, quando non usi l`auto blu (aggiunta populista ma dovuta ai nostri lettori che praticano l`antipolitica).

• LA PERVASIVA ASSENZA DELLE `NDRINE
E poi, vabbe`, c`è il problema dei problemi. Come non parlare della «lieve capillarità» (ossimoro da usare in alternativa) della `ndrangheta in tutti i gangli della quotidianità calabrese? E non si pensi solo alla politica e alle istituzioni. Dalla Chiesa all`università, dallo sport all`antimafia stessa, è una «assenza» talmente «pervasiva» che, sì, forse è per questo che noi calabresi – ma non solo noi – ci siamo abituati a negarne l`esistenza. È un pericolo normale, proprio come quello delle armi chimiche: ha ragione il ministro! (0070)

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