Renzi concede il bis: «D`Attorre chi?»

LAMEZIA TERME «D`Attorre chi?». Da desaparecidos a opinion leader democratico. È la metamorfosi del deputato pd Alfredo D`Attorre, che – nel tempo libero – sarebbe anche commissario del partito in Calabria. Ieri il parlamentare di fede bersaniana ha deciso di porre il suo aut aut nientemeno che a Matteo Renzi, il neo-segretario eletto in modo quasi plebiscitario poco più di un mese fa. «Se domani (oggi, ndr) si chiude il patto tra Renzi e Berlusconi, la maggioranza finisce». Un ultimatum perentorio, quello di D`Attorre, diventato evidentemente portavoce di quell`ala del partito che fatica ad allinearsi sulle posizioni del sindaco di Firenze. Per il quale esistono diverse priorità, tra cui proprio la riforma elettorale, da ottenere anche attraverso l`intesa con Forza Italia. Per questo oggi pomeriggio Renzi incontrerà Berlusconi nella sede del Pd a Roma. Dimostrando così che le parole di D`Attorre non lo hanno minimamente turbato.
A riferirgliele è stata Daria Bignardi durante la puntata di ieri delle Invasioni barbariche. Renzi si morde la lingua, temporeggia qualche secondo, poi spara con un sorrisetto beffardo: «Non dirò “D`Attorre chi?”, altrimenti si dimette anche lui», dice il segretario facendo riferimento alla nota vicenda dell`ex ministro Stefano Fassina.
D`Attorre non l`avrà presa bene. Dopotutto, da quando è stato eletto a Montecitorio grazie a una candidatura blindata a Catanzaro, si sta sbattendo molto per ottenere il suo meritato posto al sole. Va da sé che a essere trascurato è stato il suo lavoro in Calabria, da cui è stato “latitante” subito dopo la sua nomina a Roma. Tant`è che i più maliziosi sostengono che D`Attorre abbia usato il suo ruolo nel Pd calabrese solo per ottenere uno scranno in Parlamento. Le redini del partito regionale sono intanto finite in mano al coordinatore Giovanni Puccio, una sorta di commissario del commissario.
D`Attorre sembra avere insomma altre cose per la testa, tipo cercare di mettere con le spalle al muro un lanciatissimo Renzi. Che forse si è involontariamente trovato a ripetere la domanda che i democrat calabresi si fanno da mesi: «D`Attorre chi?». (0040)