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L`Agenda dei politici per il 2014

Altro che sanità, lavoro, servizi e trasporti. Il 2014 sarà l`anno in cui la casta calabra si metterà sotto formalina per conservarsi più intatta di prima. Dalla A alla Z, ecco – tra il serio e il …

Pubblicato il: 19/01/2014 – 9:00
L`Agenda dei politici per il 2014

Altro che sanità, lavoro, servizi e trasporti. Il 2014 sarà l`anno in cui la casta calabra si metterà sotto formalina per conservarsi più intatta di prima. Dalla A alla Z, ecco – tra il serio e il faceto – l`agenda setting che terrà impegnati i politici di casa nostra nell`anno appena iniziato.

AEROPORTI Per Vito Riggio, presidente dell`Enac, un solo scalo (quello di Lamezia Terme) calabrese è in grado di competere sul mercato. Per gli altri due (Crotone e Reggio Calabria), insomma, il futuro è a tinte fosche. Non la pensa così la Regione che, almeno a parole, dice di voler puntare molto sullo sviluppo delle tre strutture. Anzi, già che ci siamo, meglio non bloccare le voci che si rincorrono sulla possibile costruzione di un altro aeroporto (quello della Sibaritide) in grado di soddisfare le esigenze della Calabria citeriore. Il problema è che senza una progettualità su scala regionale non si va da nessuna parte. E i nodi, prima o poi, vengono al pettine. Come quello che ha interessato di recente il “Tito Minniti” di Reggio. La Regione Calabria ha annunciato di aver acquistato (dalla Provincia di Messina) un pacchetto di quote azionarie dalla società che gestisce lo scalo. Peccato soltanto che finora di euro non ne sia stato versato nemmeno uno e che i dipendenti della società abbiano passato il Natale all`asciutto. O sarebbe meglio dire, al verde.

BRONZI Quattro anni ci sono voluti per riportare i Bronzi di Riace dall`androne di Palazzo Campanella al Museo di Reggio Calabria. Quarantotto mesi di attesa che comunque non hanno frenato l`entusiasmo del governatore Scopelliti. Che nel giorno del ritorno dei due guerrieri nella loro casa naturale, alla presenza del ministro dalemiano Bray, si è lasciato andare: «Faremo di tutto per abbellire i Bronzi». In che modo? La risposta è arrivata dalla platea che sostava in piazza De Nava: «Magari piazzandogli una coccarda sul pisello». Battuta molto politically uncorrect ma salutata da un applauso. Quando si vuole strafare, il rischio di fare una figuraccia è sempre dietro l`angolo.

COGNOME Dopo aver impegnato il suo spin doctor a chiedere ai giornali locali di correggere – gentilmente – il nome «Alfonsino» (troppo sciuè sciuè) in un più istituzionale «Alfonso», il consigliere Grillo nel 2014 si occuperà del cognome. Troppi echi antipolitici in stile M5S, il gerocarnese potrebbe optare per qualcosa che riconduca al pantheon Ncd. Alfonso-già-Alfonsino attende suggerimenti dal mentore Scopelliti (vedi anche la lettera I).

DONI Il segreto per garantirsi la rielezione? Coltivare il rapporto con il territorio. Lo sa bene Giovanni Nucera (in una recente intervista ha dichiarato di «voler morire democristiano»), consigliere regionale ex Udc, poi pidiellino e ora passato nell’Ncd su espressa indicazione del suo mentore Carlo Giovanardi. Chi lo conosce bene descrive Nucera come uno stakanovista. Non c’è sagra o festa di paese che non veda la sua presenza. Per il Natale appena trascorso il consigliere regionale aveva pensato di regalare ai suoi elettori più fedeli l’agendina ufficiale di Palazzo Campanella. Un dono natalizio per confermare la vicinanza della massima assemblea legislativa calabrese alle istituzioni locali. Purtroppo, però, non se n’è fatto nulla. Il motivo? I tagli imposti della spending review hanno comportato l’abolizione di ogni tipo di gadget. Nucera c’è rimasto male. Bene i tagli, ma fino a un certo punto.

EBOOK La promessa per il 2014 è: più letture. Con l’occasione sarà svelato il vero significato dell`ossessione dell`assessore Caligiuri «un libro per ogni nato (con la camicia)». Il nome del progetto per intero sta infatti ad indicare i consiglieri regionali baciati dalla sorte e foraggiati da compensi esorbitanti, pur non sapendo – nella maggiorparte dei casi – cosa significhi la parola lavoro (al di là della delega assessorile). Alla prima occasione possibile, cioè alla prossima seduta di Consiglio, Caligiuri in persona personalmente distribuirà titoli di area (Marcello Veneziani e affini) in formato digitale, mentre i grillini promettono già un altissimo livello di vigilanza: «Ci imbucheremo nella tribunetta stampa di Palazzo Campanella e con lo zoom dei nostri iPhone verificheremo che assessori e consiglieri stiano davvero leggendo e non giocando al solitario». Come hanno fatto finora, aggiungiamo noi.

FACEBOOK Sarà un 2014 di condivisione totale, per i politici calabresi. Che apriranno le porte della loro Casa, davvero un palazzo di vetro. Le barriere elettore-eletto cadranno definitivamente grazie ai social network, che sveleranno in presa diretta momenti importanti nella vita quotidiana dei nostri rappresentanti, dal buffet più gradito al convegno più inutile all`ultima pacca sulla spalla con tanto di promessa elettorale fino al risultato ottenuto al Gratta e Vinci acquistati con le spese dei rimborsi elettorali. E su twitter sbarcheranno i fedelissimi del Capo, emulandolo con taglienti e arguti cinguettii. Sono già iniziati i corsi di italiano (la rete è implacabile) e, a seguire, partiranno quelli di stringatezza: riassumere un pensiero in 140 caratteri risulterà più che proibitivo per chi è abituato a esprimere un concetto-base in almeno una cartella e mezza di file word (dal significato spesso oscuro). Trasparenza assicurata – quasi come le risate.

GUARDAROBA Da dj a tour operator. Per il governatorissimo Scopelliti, archiviata la fase “alla console”, si conferma un nuovo trend, quello da procacciatore di affari nel campo turistico. Forte dello spottone Bronzi di fine anno – e dei peana dei media, tutti intenti a magnificare la sua presenza accanto a quella del ministro Bray anziché a ironizzare sulla “faccia da” per il ritardo – si annuncia un anno ricco di altre visite istituzionali, tagli di nastri, buffet, trasferte europee e transoceaniche (vai alla lettera H). In agenda l`addio ai mitici Rayban da giovanottone della destra, via a un altro stock di gessati e qualche paia di sleppers, l`ideale per affrontare lunghe traversate in aereo ma anche serate mondane. Per gli amici è già Peppe Scopelli-tour.

HOTEL Trasferte a gogo per le delegazioni regionali. Il verbo della calabresità e l`orgoglio magnogreco saranno portati in tour anche in questo 2014. Dopo la illuminante visita di Fedele e Scopelliti in Cina – i due, come si ricorderà, constatarono e comunicarono urbi et orbi tramite apposita nota stampa e foto che, sì, effettivamente quella cinese è davvero una economia in crescita –, pronti i viaggi negli altri 4 “Brics” (Brasile, Russia, India e Sudafrica). La tappa carioca combacerà con il Carnevale di Rio, ma dal Palazzo hanno fatto sapere, mettendo a tacere le solite preconcette polemiche dei soliti criticoni nemici della Calabria, che si tratta di una casualità: era un periodo di offerte e bisognava prenotare presto i biglietti del volo. Il rischio era non trovarli e spendere di più, con grave nocumento per le tasche dei cittadini calabresi.

ITALIA Forza! Nel senso di Italia Caruso. Per la riconfermata “direttora” amministrativa dell`assessorato regionale al Bilancio il 2014 sarà tutto dall`estetista (vai alla lettera U). Le apparizioni più prettamente politiche fra quelle già calendarizzate: la presentazione del premio Filottete (attenzione alle T) e qualche weekend con l`amica crotonese Roberta Morise, a disquisire in modalità brainstorming sui conti in rosso della Calabria. Per la scopellitiana di ferro si paventa inoltre un cambio di nome (Italia sarebbe troppo berlusconiano e da vecchio corso, pare che il Capo abbia già suggerito Morgana, più legato al famoso «territorio»).

LATINO Candidatura certa, nonché unica per adesso, quella di Aurelio Chizzoniti per la poltrona di primo cittadino di Reggio Calabria. Già pronto lo slogan: «Ne bis in idem – Reggini, non ricascateci!!», chiaro e velenoso riferimento alle traversie giudiziarie del fronte cent
rodestra. Che già pensa alla risposta – «Tertium non datur!!!» – pur non sapendo cosa significhi. Sarà un 2014 di ripetizioni private, insomma.

MONITI Nuovo corso non solo nella comunicazione “social” (vedi lettera F). Anche quella più propriamente istituzionale avrà dei ritocchi nel 2014: in pieno stile governativo, Peppe Scopelliti – quando non sarà in Hotel (vedi) o non vestirà i panni del tour-operator (vai alla lettera G) – ha deciso che, per omaggiare il suo omologo del Quirinale (…), lancerà periodicamente dei moniti piuttosto che esternare velenosamente e senza contraddittorio nel corso di conferenze stampa-monologo. È il nuovo diktat alfaniano, bellezza, e chissenefrega se a Roma si è di larghe intese e a Reggio di visione cortissima…

NUNNARI Nel senso di Mimmo, il portavoce del presidente del consiglio regionale Franco Talarico che un mese fa ha lasciato l`incarico e al cui posto potrebbe arrivare l`avvocato Silvana Capriglione, 39 anni, area udc, ex presidente del Nucleo di valutazione della dirigenza di Palazzo Campanella. Buoni propositi? Quelli di Talarico pare siano un addetto stampa ancora più puntuale nei comunicati di giubilo per gli avvicendamenti e le promozioni curiali, e una ancora più netta divisione tra le note stampa garantiste (a commento di vicende giudiziarie che riguardano i compagni di partito) e quelle giustizialiste (quando nel mirino ci sono gli avversari politici).

OCCHI Erano quelli a cui faceva riferimento il vecchio Giacomo Mancini quando parlava di politica con due tra i suoi allievi prediletti: il nipote Giacomo junior e la forzista Jole Santelli. A lei, che nel 1993 gli chiedeva conto di una candidatura a sindaco partita senza i favori del pronostico e sostenuta da una coalizione molto eterogenea, l`ex leone socialista rispose: «Cara ragazza, quando si fa politica gli occhi bisogna metterli davanti e non tenerli dietro la testa». Venti anni dopo, l`ex sottosegretario del governo Letta dice di aver compreso il senso di quel ragionamento: «Berlusconi come Mancini è un tipo che guarda sempre avanti. Ora ha capito che solo attraverso Forza Italia sarà possibile riconquistare il governo del Paese». Servirà un`impresa. Come quella realizzata a Cosenza da Mancini alle prime amministrative post Tangentopoli. La pasionaria cosentina, in questo 2014, ce la metterà tutta. Intanto, da qualche giorno ha preso a organizzare serate a tema con Dudù, Pascale e fedelissimi: tutti a guardare “I cavalieri che fecero l`impresa”, titolo beneaugurante. Avvistati anche i fratelli Occhiuto.

PRECARI È l`esercito che più tiene in ansia il fronte istituzionale calabrese. Nelle scorse settimane si è avuto un assaggio della loro rabbia, in centinaia si sono riversati a Reggio Calabria per occupare Palazzo Campanella dove era in corso una riunione del consiglio regionale che doveva discutere della loro stabilizzazione. La palla (un classico in questi casi) è stata trasferita a Roma, e qui è iniziato il solito balletto per intestarsi il successo dei fondi inseriti nella legge di stabilità. La sostanza non cambia, però, perché ancora la stabilizzazione è un miraggio.

QUORUM In piena estate il consiglio regionale ha detto “no” all’indizione di un referendum abrogativo dei vitalizi per i consiglieri regionali. «Abbiamo già approvato una norma che li abolisce a partire dal 2015», hanno fatto sapere dal Palazzo. Sono andate deluse le attese del Movimento 5 Stelle e dei vendoliani di Sel, le uniche due forze politiche schierate sul fronte del referendum che, a meno di clamorosi stravolgimenti, non avrebbe avuto problemi a raggiungere il quorum necessario per la validità della consultazione. Tutti gli altri partiti hanno fatto fronte comune. Quando c’è da difendere i privilegi della Casta, non ci sono grosse differenze tra destra, centro e sinistra.

RAI Anno nuovo, linea editoriale rinnovata per il Tgr Calabria. Complice la scissione nel Pdl, per il caporedattore della sede calabrese Annamaria Terremoto è tempo di aggiornare l`agenda delle priorità. Basta con gli epinici (a metà fra l`antica Grecia e la Pravda) in favore del duo Scopelliti-Gentile. Adesso c`è Forza Italia e nella nuova formazione berlusconiana hanno trovato posto parecchi amici della quotata giornalista tra cui Maurizio Gasparri. Raccontano che l`ex ministro delle Comunicazioni nelle scorse settimane abbia alzato la cornetta per chiamare il numero uno di viale Marconi. Non è difficile immaginare l`oggetto della telefonata: il Pdl è finito e ora bisogna dare spazio a Forza Italia. E poco importa che in Calabria questo partito porti il nome di Pino Galati e Nino Foti. Se Scopelliti gradisce, bene. Altrimenti…

SALVAGENTE «Salite a bordo, cazzo!». Il nuovo slogan del Pd calabrese potrebbe essere mutuato direttamente dal lessico nautico applicato alla politica. Tra finti maquillage e soliti riciclati, personaggi abituati a galleggiare ed elettori in apnea in attesa di acque calme e porti sicuri, i democratici di casa nostra anche nel 2014 dovranno barcamenarsi in uno scenario sconquassato da logiche correntizie. Manco a dirlo, si naviga a vista. Aspettando di affondare.

TUTÙ Basta liti, basta fratelli coltelli e parenti serpenti. Il 2013 è stato l`anno delle larghe intese, benché ristrettesi dopo la fuoriuscita dei berluscones dalla marmellata lettiana. E in Calabria? Per il 2014 i marziani che abitano l`Astronave hanno in serbo dodici mesi di spogliatoio, con tanto sessioni fiume di karaoke in commissione – pagate con tanto di gettone speciale – e conferenze stampa che si concluderanno con un trenino sulle note di AEIOU ipsilòn. Non sono escluse serate a tema con politici travestiti da ballerine, in omaggio al disegno di legge dell`assessore alfaniano Nazzareno Salerno (per la serie “leggi di cui non si può fare assolutamente a meno” vedi anche lettera seguente). Tutù e scarpette a punta per tutti. Per omaggiare al meglio il Palazzo serviranno solo i nani, ma per quelli si ricorrerà a consulenze esterne. Ed è polemica.

UNGHIE FINTE Quelle per cui va matta Tilde Minasi. Il consigliere regionale del Nuovo centrodestra ha messo a punto addirittura un testo di legge per regolare l`attività degli onicotecnici, che altro non sono che gli specialisti delle unghie finte. Ma guai a chi pensi che questa professione possa afferire in qualche modo a quella dell`estetista. Il disegno di legge chiarisce come le due attività siano nettamente distinte e separate: le fasi lavorative dell`onicotecnìa consistono infatti nella «limatura dell`unghia al fine di liminare il grasso naturale della superficie sulla quale si andrà a eseguire la costruzione»; nell`«elaborazione finale della forma dell`unghia da decorare»; nell`«applicazione dell`elemento artificiale previo ancoraggio con apposita colla fotoindurente». La notizia, scovata da questo giornale, è dapprima finita sulle colonne di Sette e poi nel libro «Se muore il Sud» scritto dai due editorialisti del Corsera, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella: «Volete uscire dalla crisi? Tirate fuori le unghie. Finte».

VERIFICHE Ennio Morrone, da poco diventato capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, lo va ripetendo ormai da tempo: «Va avviato un confronto con il governatore Scopelliti per rendere più incisiva l’azione della giunta regionale». Frase dagli intenti nobili ma dal fine molto comune: gli azzurri chiedono più spazio nella squadra di governo. Due assessori (Mancini e Tallini) non bastano. Insomma, si bussa per ottenere altre poltrone. Che siano quelle di qualche manager della sanità o di enti sub regionali ancora meglio. La famiglia forzista si allarga con il passare dei giorni e le richieste si moltiplicano…

ZATTERE È quella che il senatore Paolo Naccarato (il primo e forse l’unico calabrese a essere eletto nelle liste della Lega Nord) lanciò in estate a Silvio Berlusconi. «Non passare all’opposizione, dimostra di essere uno stati
sta e continua a sostenere il governo di larghe intese nonostante la condanna in Cassazione. Se non lo facessi, ti ritroveresti in casa una brutta sorpresa dal momento che una parte dei tuoi voterà lo stesso la fiducia all’esecutivo», era l’avvertimento del politico cresciuto a pane e Cossiga. In molti, leggendo queste frasi, pensarono al classico colpo di calore. Invece Naccarato aveva visto giusto. Quattro mesi dopo non solo il governo Letta è ancora in vita ma il tradimento dei fedelissimi del Cavaliere c’è stato e ha determinato la nascita di un altro partito: Nuovo centrodestra. Al quale Naccarato ha aderito. Con tanti cari saluti al Carroccio.

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