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«L`elezione della Bianchi è regolare» Ma Forza Italia non ci sta

LAMEZIA TERME «L`ammissione della candidatura di Dorina Bianchi alle ultime elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati è stata disposta dell`Ufficio circoscrizionale elettorale per la Calabr…

Pubblicato il: 29/01/2014 – 16:37
«L`elezione della Bianchi è regolare» Ma Forza Italia non ci sta

LAMEZIA TERME «L`ammissione della candidatura di Dorina Bianchi alle ultime elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati è stata disposta dell`Ufficio circoscrizionale elettorale per la Calabria presso la Corte di appello di Catanzaro (composta dal presidente della Prima sezione civile e altri due magistrati) con ampia motivazione, talmente persuasiva che nessun contro-interessato ha ritenuto di ricorrerla in Cassazione». Lo precisa Alfredo Gualtieri, legale di Dorina Bianchi, deputato di Ncd in merito a un articolo pubblicato oggi sul Giornale dal titolo “La legge Severino non vale se non riguarda Berlusconi”, in cui si sollevava il caso della regolarità dell`elezione della parlamentare. «È quanto meno riduttivo – prosegue – pertanto, sostenere che «l`ufficio centrale circoscrizionale di Catanzaro fa spallucce e gira la patata bollente alla giunta per le elezioni di Montecitorio», anche perché la decisione giurisdizionale certamente non è soggetta all`esame degli organi de Parlamento». «La verità – continua Gualtieri – è che il decreto legislativo 31 dicembre 2012, numero 235, pur prevedendo la presentazione delle “dichiarazioni sostitutive”, non limita l`accertamento delle condizioni di incandidabilità alle stesse dichiarazioni “di parte”, bensì prevede espressamente che “gli stessi uffici accertano d`ufficio la condizione d`incandidabilità anche sulla base di atti o documenti di cui vengano comunque in possesso comprovanti la condizione di limitazione del diritto di elettorato passivo”. Detta verifica, peraltro, non si esaurisce al momento della presentazione delle candidature, tanto è vero che lo stesso provvedimento legislativo contempla i casi di incandidabilità sopravvenuta o, comunque, “accertata nel corso del mandato elettivo”».    
«Il fine della norma, infatti – prosegue il legale – non è quello formale di acquisire una dichiarazione “di parte”, bensì quello sostanziale di accertare l`effettiva sussistenza delle condizioni di incandidabilità fissate nell`articolo 1 del medesimo decreto legislativo numero 235/2012 e le condizioni di eleggibilità di Dorina Bianchi, all`epoca parlamentare in carica, erano oggettivamente verificabili quale senatore della Repubblica. Di ciò ha preso atto il citato Ufficio circoscrizionale della Corte di appello che, nel disporre l`ammissione in via definitiva della candidatura dell`onorevole Bianchi, ha correttamente richiamato anche l`articolo 2 dello stesso decreto legislativo numero 235 del 31 dicembre 2012 che consente all`Ufficio circoscrizionale “di svolgere accertamenti officiosi circa la condizione di incandidabilità dei candidati, accertamento che è stato demandato ed espletato per tutti i candidati delle liste depositate”. E poiché “dai predetti accertamenti è stata acclarata l`insussistenza di cause di incandidabilità per la candidata Bianchi Dorina, come da allegato certificato del casellario giudiziale”, ne ha disposto “l`ammissione in via definitiva”. Questi i “fatti” e gli “atti” che non si prestano a sterili polemiche»

FOTI INCREDULO
«Sono sconcertato». A dirlo è Antonino Foti, esponente di Forza Italia, nel corso di una conferenza stampa alla Camera (a cui ha preso parte anche il suo legale Oreste Morcavallo) per illustrare l`istanza di riesame presentata alla Corte di cassazione, ma anche al presidente della Camera Laura Boldrini e alla Giunta per le elezioni Giuseppe D`Ambrosio dopo la decisione della Giunta che ha giudicato ammissibile l`elezione di Dorina Bianchi (ora Ncd). L`esponente azzurro punta il dito sulle modalità con cui è stata applicata la legge Severino: «Per quanto riguarda la decisione sulla decadenza di Berlusconi – osserva – l`asse Pd-M5s ha portato all`esclusione del presidente dal Senato», a differenza «di Dorina Bianchi che ha presentato in ritardo il certificato per i requisiti di candidabilità mentre la legge dice che va deve essere accompagnato contestualmente alla presentazione della candidatura». Foti, che ha presentato ricorso e che dovrebbe, in caso di vittoria subentrare alla Bianchi, accusa poi di non essere stato informato della decisione della Giunta: «Lo abbiamo appreso dal sito internet – dice nel corso della conferenza stampa. Né io né i miei legali sono stati avvertiti. La decisione è stata presa in 15 minuti». (0040)

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