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Libera "placca" la mafia con il Rugby Catanzaro

CATANZARO Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte erano due netturbini. Due persone umili, lavoratori, incensurati. Furono uccisi il 24 maggio del 1991 mentre raccoglievano l’immondizia tra le stra…

Pubblicato il: 31/01/2014 – 18:39
Libera "placca" la mafia con il Rugby Catanzaro

CATANZARO Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte erano due netturbini. Due persone umili, lavoratori, incensurati. Furono uccisi il 24 maggio del 1991 mentre raccoglievano l’immondizia tra le strade del quartiere Miraglia, a Lamezia Terme e ancora oggi non si sa perché. Probabilmente questo fatto di sangue dimostrava già allora gli interessi che la gestione della raccolta rifiuti poteva sollevare in una città ad alta densità mafiosa di una regione come la Calabria.
Pasquale e Francesco non hanno mai avuto giustizia, e solo di recente hanno meritato qualche ricordo: da un lato il comune di Lamezia Terme ha tributato loro un riconoscimento pubblico, mentre l`anno scorso, in apertura della X edizione della rassegna “Ricrii”, la compagnia Scenari Visibili ha presentato, all`interno della residenza teatrale Ligeia, una propria produzione: la scrittura scenica è intitolata “FU”, per la regia di Dario Natale e Gianluca Vetromilo (sul palco con Pasquale Truzzolillo), da un’idea di Emma Leone e con gli attenti suggerimenti di Maria Tramonte – figlia di una delle due vittime – e Gianfranco Berardi.
Cristiano e Tramonte non erano eroi, non erano importanti, erano gente comune, lavoratori. Libera Catanzaro ha voluto dedicare loro il proprio coordinamento di recente istituzione. Domenica 9 febbraio (alle 14 al Campo Scuola) il Rugby Catanzaro entrerà in campo per il derby con il Rende (campionato Seniores C) con delle magliette che porteranno impresso il loro nome. Al termine della partita ci si ritroverà tutti insieme per il terzo tempo: i rugbisti porteranno la loro passione e la birra (sono fatti così…), Libera porterà l’impegno civile e la memoria. Tra le presenze previste, anche quella di Maria, figlia di Francesco Tramonte. Anche lei per urlare insieme: “Placchiamo la mafia”. (0070)

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