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ARSENALE | «La giunta utilizza armi di distrazione di massa»

CATANZARO La giunta regionale utilizza solo armi di distrazione di massa. Con questo affondo il consigliere regionale del Partito democratico, Demetrio Naccari Carlizzi e l`ex assessore regionale a…

Pubblicato il: 01/02/2014 – 18:57
ARSENALE | «La giunta utilizza armi di distrazione di massa»

CATANZARO La giunta regionale utilizza solo armi di distrazione di massa. Con questo affondo il consigliere regionale del Partito democratico, Demetrio Naccari Carlizzi e l`ex assessore regionale all`Ambiente Silvio Greco bollano l`ultima iniziativa attivata dalla giunta Scopelliti a proposito del trasbordo dell`arsenale chimico siriano nel porto di Gioia Tauro. Secondo i due, anziché aprire un dibattito e un confronto su un tema grave come quello dei potenziali rischi legati allo sversamento di rifiuti avvenuto tanti anni fa nei terreni calabresi – un argomento sollevato dal procuratore capo di Reggio, Federico Cafiero de Raho – «ha pensato fosse meglio occuparsi in consiglio del trasbordo dell’arsenale chimico siriano nell’area di Gioia Tauro. Tema ormai obsoleto, visto che il trasbordo si farà, in barba alla volontà dei calabresi, e che l’ipotetica richiesta di fare effettuare i lavori per rottamazione della Costa Concordia probabilmente non reggerà poiché sarebbe stato scelto il porto di Piombino, già attrezzato come cantiere e già destinatario di un primo finanziamento». Viceversa, invece, per Naccari e Greco «non ci si preoccupa affatto invece dalla presenza sul nostro territorio di aree inquinate e tossiche. Eppure i motivi di preoccupazione reale ci sono eccome. Discariche abbandonate, centri storici invasi dall’eternit, falde acquifere contaminate, in Calabria ce ne sono centinaia».

IL BANDO DIMENTICATO
Secondo i due, i siti contaminati sarebbero «637, sparsi in tutte e cinque le province. A stilare questa lunga lista degli orrori – ricordano – è stata la Regione Calabria nel 2009. Queste bombe ambientali erano infatti state inserite nel “Bando di gara per la realizzazione dei piani di caratterizzazione ambientale dei siti definiti a medio e basso rischio del piano regionale delle bonifiche”». Ma nonostante questo strumento e i finanziamenti dedicati a questo tema «tutto si è fermato – attaccano – e i fondi che l’Europa aveva stanziato per gli interventi di bonifica rischiano di andare perduti. Tra il 2005 e il 2009 – illustrano – la giunta regionale ha individuato (sulla scorta di indagini dell’autorità giudiziaria, di procedure di infrazione comunitarie o a seguito di specifiche informazioni) una serie di aree sulle quali si era ritenuto necessario far partire degli interventi di bonifica. Il 23 marzo 2010 viene emanato il decreto 3662 con il quale si dava avvio alla procedura aperta per la redazione dei piani di caratterizzazione ambientale, le attività erano inserite nell’ambito del Por Calabria Fesr 2007-2013 per il recupero dei siti inquinati e alla loro messa in sicurezza, con una copertura finanziaria di 6.527.600 euro. A giugno 2010, però, la nuova amministrazione regionale di centrodestra ha deciso di rinviare i termini per l’apertura delle offerte e ad oggi non si è mai proceduto alle successive operazioni di gara». Ma c`è di più. «Il 7 dicembre 2010 – denunciano – la giunta regionale presieduta dal governatore Giuseppe Scopelliti, ha deciso di revocare, “in via di autotutela”, il decreto del 23 marzo 2010. Secondo l’esecutivo di centrodestra era, infatti, necessario aggiornare l’elenco. Una mazzata per le amministrazioni comunali che su quei finanziamenti avevano fatto affidamento per poter intervenire sui siti inquinati. Ma il rischio è ancora più grande. E i vertici della Regione ne erano a conoscenza. Tanto è vero che nella delibera di revoca del bando viene inserito l’avvertimento dell’Europa circa il rischio di perdere i finanziamenti. Sei mesi dopo la giunta regionale ha invece annullato il bando. Sono passati tre anni dalla revoca – concludono – e la caratterizzazione per i siti inquinanti sembra essere scomparsa dall’agenda della priorità della Regione. Non si comprendono le ragioni di questa indietro tutta che ha portato la giunta regionale a far cadere nel vuoto gare e progetti». (0090)

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