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MALTEMPO | Danneggiata l`antica Kaulon L`archeologo: «Paesaggio desolante»

MONASTERACE È desolante la scena che appare stamane nel parco archeologico dell`antica Kaulon, a Monasterace Marina, dove le mareggiate e le frane hanno provocato distruzione e danni. L`erosione, i…

Pubblicato il: 03/02/2014 – 12:04
MALTEMPO | Danneggiata l`antica Kaulon L`archeologo: «Paesaggio desolante»

MONASTERACE È desolante la scena che appare stamane nel parco archeologico dell`antica Kaulon, a Monasterace Marina, dove le mareggiate e le frane hanno provocato distruzione e danni. L`erosione, inoltre, sta mettendo a serio rischio anche il più grande e articolato mosaico ellenico della Magna Grecia. L`archeologo Francesco Cuteri stamane ha effettuato un sopralluogo e ha affermato che «i danni sono gravissimi. Il quadro è desolante. L`antica porta di accesso alla città è completamente scomparsa». Nel luglio 2012 l`archeologo Cuteri ha riportato alla luce il più grande  mosaico ellenistico della Magna Grecia. Gli altri riquadri furono poi scoperti nel 2013. L`ambiente è stato ribattezzato “La sala dei draghi e dei delfini” e la scoperta conferma che ci si trova in presenza di uno dei più grandi mosaici ellenistici di Magna Grecia, con un`estensione di circa 30 metri quadrati. La sua cronologia oscilla tra la fine del IV e i primi decenni del III sec. a.c. Ai lavori, coordinati da Cuteri, stanno partecipando studenti provenienti da varie università italiane e dall`ateneo di Bahi`a Blanca, in Argentina. La direzione scientifica è affidata a Maria Teresa Iannelli, della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria. «C`è un processo progressivo – ha aggiunto Cuteri – di sfarinamento della duna. Le frane provocate dalla pioggia e dalle mareggiate stanno inoltre portando via tutto. Quella che noi avevamo battezzato come Area Sacra è ormai stata inghiottita dal mare ed ora c`è un forte rischio anche per il mosaico».
«I 300mila euro messi a disposizione dal ministro Bray per l`antica Kaulon rappresentano un buon segnale, ma certamente non bastano», afferma Cuteri che aggiunge: «Con i 300mila euro messici a disposizione riusciremo a fare i primi interventi di ripristino. Ma sono necessari altri fondi che ci consentano di proteggere l`intero sito archeologico. Senza gli interventi di protezione rischiamo che alla prossima mareggiata ci ritroveremo nuovamente con lo stesso problema». L`archeologo ha poi rivolto un appello affinché non vada «disperso un patrimonio culturale dal valore inestimabile. Serve intervenire subito e con incisività. Già in occasione di altre mareggiate e piogge avevo lanciato l`allarme per la situazione che si era determinata. Ora ci troviamo in una vera e propria fase di emergenza, con il rischio che un bene così prezioso vada definitivamente perso. Le istituzioni facciano tutto il possibile per salvare questo pezzo della nostra storia». (0050)

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