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«Non candideremo omosessuali» Polemiche contro Scopelliti

LAMEZIA TERME La comunità gay calabrese insorge contro le dichiarazioni di Peppe Scopelliti. Il governatore calabrese, durante un`intervista televisiva centrata sui candidati del Nuovo centrodestra…

Pubblicato il: 03/02/2014 – 12:46
«Non candideremo omosessuali» Polemiche contro Scopelliti

LAMEZIA TERME La comunità gay calabrese insorge contro le dichiarazioni di Peppe Scopelliti. Il governatore calabrese, durante un`intervista televisiva centrata sui candidati del Nuovo centrodestra, ha espresso giudizi ritenuti molto forti sull`omosessualità: «Noi non vogliamo né uomini che non siano coraggiosi, né mezzi uomini, né uomini che sono innamorati di altri uomini a noi ci piace l’idea di mettere in campo uomini che siano innamorati di donne, che amino il rapporto di coppia e che individuano nel rapporto di un matrimonio un uomo e una donna. Quando faccio questo tipo di parallelo voglio dire che noi vogliamo uomini che siano innamorati della città».
Parole che hanno scatenato l`indignazione dei rappresentanti dei tre Comitati Arcigay calabresi, Lucio Dattola (Reggio), Lavinia Durantini (Cosenza) e Francesco Bartolo Furfaro (Catanzaro). «È specioso che, in un momento storico-sociale come quello che stiamo vivendo in Italia (assistiamo quotidianamente ad atti di discriminazione a sfondo omo-transfobico e di genere, quando il disagio non sfocia in atti estremi come il suicidio; è al vaglio del Senato la legge contro l’omofobia) sia possibile ancora affermare un criterio di scelta dei candidati ancorato a una concezione machista, sessista, omofoba, di superiorità dell’orientamento eterosessuale e del “maschio”, criterio che nulla c’entra con la realizzazione del bene comune che dovrebbe essere l’unico vero indicatore del politico; criterio quest’ultimo che affonda le proprie radici nel principio dell’inclusione (non certo dell’esclusione) di ogni persona».
Le posizioni di Scopelliti stridono anche in considerazione del fatto che «la commissione Pari opportunità della Regione ha sostenuto e patrocinato più volte le attività di Arcigay, condividendone le lotte e le richieste di rivendicazione per la comunità lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ndr), pertanto rimaniamo maggiormente stupiti e disorientati da affermazioni di tal genere, che offendono non solamente chi appartiene alla comunità omosessuale, soprattutto, ma colpiscono e sminuiscono la dignità di tutti i calabresi, senza distinzione alcuna e l’attività costante e gratuita dei circoli territoriali Arcigay».
Per giovedì prossimo è in programma in consiglio regionale un incontro tra i Comitati e il governatore. Ma gli esponenti della comunità lgbt non vogliono «mea culpa», quanto «atti concreti a sostegno della comunità omosessuale calabrese, per provare a posizionare la regione, almeno ogni tanto, ai livelli alti delle classifiche per quanto attiene la realizzazione e la tutela della persona umana in ogni suo aspetto e in ogni sua specificità». (0040)

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