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La fuga di Saro Mammoliti, il boss playboy

OPPIDO MAMERTINA Non era soltanto ritenuto uno dei boss più influenti della `ndrangheta. Aveva anche fama di playboy, dal momento che era solito circondarsi di belle donne. Ora Saro Mammoliti, capo…

Pubblicato il: 04/02/2014 – 10:43
La fuga di Saro Mammoliti, il boss playboy

OPPIDO MAMERTINA Non era soltanto ritenuto uno dei boss più influenti della `ndrangheta. Aveva anche fama di playboy, dal momento che era solito circondarsi di belle donne. Ora Saro Mammoliti, capo pentito della cosca che opera a Oppido Mamertina, è una primula rossa. Si è reso latitante dopo una condanna a 13 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dalle modalità mafiose. L`uomo era ai domiciliari in una località protetta. Quando i carabinieri di Tivoli, il 29 gennaio, sono andati ad eseguire il provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria non lo hanno trovato. La fuga, di cui parla l`Ora della Calabria, è stata confermata dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho.
Saverio Mammoliti, detto “Saro”, di 72 anni, aveva iniziato a collaborare con la magistratura nel 2003, mentre si trovava detenuto per scontare una condanna per associazione mafiosa. E scelse un modo pubblico per rendere nota la sua decisione. Il 21 maggio 2003, infatti, collegato in videoconferenza con i giudici della Corte d`assise d`appello di Reggio Calabria che lo dovevano giudicare, Mammoliti lanciò un appello a rompere l`omertà e denunciare i propri misfatti collaborando con la giustizia. Quello del 2003, tuttavia, non fu l`unico episodio di collaborazione con le forze dell`ordine. Mammoliti aveva collaborato con la giustizia già in precedenza. Nel 1992, infatti, fu sentito da alcuni magistrati della Dda e fece dichiarazioni che diedero lo spunto per l`avvio di alcune inchieste, trovando riscontro in numerosi processi, tra cui quello per la faida di Oppido Mamertina.
Il suo “secondo pentimento” fu oscuro. Non tutti credettero alle intenzioni manifestate dal boss che, nel novembre del 2012 tornò in carcere. Mammoliti, insieme al figlio Antonino ed al figlio illegittimo Danilo Carpinelli, fu arrestato dai carabinieri nell`ambito di un`operazione contro la cosca Mammoliti-Rugolo. Al boss veniva contestata una tentata estorsione alla cooperativa di Libera Terra Valle del Marro. In particolare, Mammoliti avrebbe cercato di imporre ai giovani di Libera di rinunciare ad acquisire dei terreni confiscati alla sua cosca. La cooperativa subì anche il taglio di 640 alberi ed il danneggiamento di alcuni mezzi.
Ritenuto un “pezzo da novanta” nel panorama `ndranghetistico, Mammoliti aveva poi ottenuto gli arresti domiciliari in una località protetta. E dopo avere saputo l`esito del processo che lo vedeva imputato per quella estorsione, Mammoliti ha deciso di darsi alla fuga senza attendere l`arrivo dei carabinieri che adesso lo stanno cercando.
Il boss fu coinvolto anche nell`inchiesta per il sequestro di Paul Getty III, nipote del miliardario statunitense, al quale fu mutilata parte dell`orecchio per costringere i familiari a pagare. In quel caso, Mammoliti fu assolto. Il boss è uscito indenne anche da un`altra accusa, quella di essere uno dei mandanti dell`omicidio del barone Antonio Cordopatri, ucciso in un agguato a Reggio Calabria il 10 luglio 1991 perché, secondo l`accusa, aveva rifiutato di cedere alcuni terreni ai Mammoliti.
Il boss, che ha scontato numerosi anni di carcere per associazione mafiosa, è stato latitante per lungo tempo, tanto da venire soprannominato la “primula rossa di Castellace” di Oppido Mamertina. Latitanza durante la quale riuscì anche a sposarsi nel suo paese. Nel suo passato Saro Mammoliti annovera anche un`evasione dal carcere di Nicotera, nel 1975. (0020)

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