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Ecco la "Mozione Civati per Lo Polito": «Basta con i padrini del Pd»

LAMEZIA TERME «È ormai una trita tiritera quella secondo la quale il Partito democratico in Calabria deve radicalmente rinnovarsi o perire. “Rinnovamento” è il mantra sbandierato da ogni candidato …

Pubblicato il: 07/02/2014 – 12:22
Ecco la "Mozione Civati per Lo Polito": «Basta con i padrini del Pd»

LAMEZIA TERME «È ormai una trita tiritera quella secondo la quale il Partito democratico in Calabria deve radicalmente rinnovarsi o perire. “Rinnovamento” è il mantra sbandierato da ogni candidato a qualunque carica di partito, tanto che lo hanno compreso tutti, ma proprio tutti». Inizia così la “mozione Civati” a favore di Mimmo Lo Polito, candidato alla segreteria regionale del Pd. «Qualche anno fa – prosegue la nota – l`area dei rinnovatori era occupata da pochi impavidi (io c`ero) guardati come bestemmiatori a messa perché pronunciavano parole tabù come “discontinuità”, “trasparenza dei bilanci”, oltre il non ancora abusatissimo “rinnovamento”. Oggi il campo di chi invoca il cambiamento è affollatissimo, anche e soprattutto da quelli che hanno da tempo rivestito posizioni di vertice nel Pd e dunque dai principali responsabili del commissariamento del partito e di una serie da record di fallimenti elettorali: spira il vento del rinnovamento e diventano tutti disinvoltamente rinnovatori».
L`affondo colpisce «i vari Adamo, Bruno Bossio, De Gaetano» che «hanno individuato in Massimo Canale il candidato giusto per la segreteria del Pd calabrese». E l`ex candidato a sindaco al Comune di Reggio dichiara «”di interpretare la voglia di cambiamento della nostra regione all`interno di un patto generazionale che metta al centro dei suoi obiettivi un Partito democratico nuovo e diverso”».
Poi però «conferma gran parte dell`apparato storico del partito». Cioè: «La classe dirigente mantenendo la stessa classe dirigente».
Giovanni Caporale, uno degli estensori della mozione, chiede ironicamente se «sarà previsto forse un corso di rieducazione politica? Oppure dobbiamo pensare che politici di lungo corso siano andati ad applaudire Canale perché aveva promesso loro di metterli da parte?».
L`anatema contro il vecchio establishmente del Pd continua: «Perfettamente coerente con questo modo di intendere il rinnovamento è l`apertura a Mario Oliverio, per la prossima candidatura a presidente della Regione, di cui si può avere la più alta delle opinioni ma che nessuno definirebbe una candidatura di “rinnovamento”. Il rinnovamento vero, dunque è una cosa da procrastinarsi nel tempo: avanti adagio, quasi indietro. Perché? “perché il calabrese è così” recita il dizionario dei luoghi comuni, “perché quelli hanno i voti”… testimoniati dalla farsa delle primarie, il cui unico scopo a livello locale era di misurare il potere dei singoli boss di quartiere. Chi – come chi scrive – ha girato e denunciato quello che succedeva in certi seggi lo sa ormai: il potere di questi boss è di fatto inesistente. I brogli servono solo a evitare che quella che è una verità politica diventi un`evidenza matematica, perpetrando così il mito di quelli che “hanno i voti”».
Rimane da spiegare «come mai, se quelli che “hanno i voti” sono con noi, si sono perse tutte le elezioni da 4 anni a questa parte e come mai il M5S, fatto da persone “senza voti”, ha preso, ad esempio, il 32% a Cosenza città».
«La verità politica – secondo Caporale – è che il rinnovamento radicale all`interno del partito deve essere impedito ad ogni costo, non perché fallirebbe agli appuntamenti elettorali ma perché vincerebbe a scapito dei potenti attuali. Massimo Canale è come persona sicuramente degna e benintenzionata e chi scrive lo avrebbe anche visto bene come parte di un progetto di reale e coraggioso cambiamento. Un progetto del genere non può però certo provenire da vertici, preoccupati della propria sopravvivenza politica, perché nascerebbe viziato da una profonda incoerenza che non potrà che esplodere».
La mozione Civati in Calabria ha invece «scelto dalla base – dialogando in massa in una mailing list – Mimmo Lo Polito come candidato alla segreteria regionale, dopo aver valutato diverse ipotesi in animate discussioni (il bello della democrazia!) il suo nome appena fatto ha messo d`accordo tutti. È l`unica rivoluzione possibile: quella dell`applicazione sostanziale della democrazia in un partito di militanti. Non ringrazierò mai abbastanza Mimmo Lo Polito di aver accettato la sfida. Così come ringrazio Pippo Civati perché sostiene in pieno la nostra battaglia regionale. Abbiamo già vinto perché abbiamo dimostrato a noi stessi che non abbiamo bisogno di nessun padrone e nessun padrino per fare politica in Calabria». (0040)

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