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IN EDICOLA | Le ombre su Rende e i rinvii su Reggio

RENDE La prima cosa che ha fatto strabuzzare gli occhi dei tre commissari inviati dal ministero dell`Interno è stato il paradosso della Rende servizi. Una società che, incrociando gli atti del Comu…

Pubblicato il: 14/02/2014 – 13:32
IN EDICOLA | Le ombre su Rende e i rinvii su Reggio

RENDE La prima cosa che ha fatto strabuzzare gli occhi dei tre commissari inviati dal ministero dell`Interno è stato il paradosso della Rende servizi. Una società che, incrociando gli atti del Comune con la normativa nazionale, non sarebbe neppure dovuta esistere. E invece ha contribuito a creare il “caso Rende” e, secondo quanto risulta al Corriere della Calabria, occupa uno spazio importante nella relazione consegnata dalla terna all`ex prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro nei mesi scorsi. Un documento che non ha portato allo scioglimento del consiglio comunale, ma getterebbe ombre sulla gestione di alcuni settori nevralgici della macchina comunale. Quelle più scure si addensano proprio sulla società nata per raggruppare tutti i lavoratori delle cooperative in servizio sul territorio del Comune.
Per la città d`Oltrecampagnano, non si può parlare di «collusione» con le organizzazioni criminali, tuttavia si potrebbero cogliere alcune forme di «condizionamento»: le pratiche connesse alla cooperativa, appunto. E poi altri casi: ad esempio l`affidamento di beni del Comune a persone legate ai clan, la mancata verifica di alcune licenze commerciali che ai commissari sarebbe sembrato un favore reso a soggetti dalle parentele scomode. Per chiudere, i riflettori della commissione si sarebbero soffermati sull`affidamento degli appalti per la refezione scolastica e per la gestione di un centro diurno per minori: tra i dipendenti delle ditte affidatarie figurerebbero, infatti, personaggi direttamente o indirettamente collegati alla criminalità organizzata.
Reggio Calabria, invece, vive nell`attesa della decisione di Angelino Alfano sulla proroga del commissariamento. L`hanno proposta i funzionari del suo ministero che hanno retto le sorti della città dopo lo scioglimento del consiglio comunale. Ma il ministro, interrogato più volte sulla relazione che i tre hanno redatto – e che sarebbe, per certi versi, ancora più dura di quella che ha cristallizzato la contiguità mafiosa – non ha mai risposto con chiarezza. Un po` perché non aveva ancora avuto modo di leggere le carte, che sono state secretate appena arrivate negli uffici della commissione Antimafia, un po` – si mormora a Palazzo – perché entrare nel vivo delle questioni e firmare una proroga della gestione commissariale potrebbe dare un dispiacere al governatore della Calabria, che vorrebbe andare al voto. Ed è buon amico di Alfano, del quale contribuisce a tenere in piedi, grazie alla dote di senatori calabresi in quota Scopelliti, il governo di larghe intese. (0020)

La storia di copertina “Carte scivolose”, con i servizi del direttore Paolo Pollichieni e di Pablo Petrasso, è sul numero 138 del Corriere della Calabria, in edicola fino al prossimo 20 febbraio.

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