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CAOS RIFIUTI | Falcone: «Non è più giustificabile la corsa alle discariche»

«Una situazione di estrema difficoltà e imbarazzante che vede anche il recente rapporto Arpacal registrare percentuali di raccolta differenziata del 20%: siamo all’assurdo, quando solo al 31 dicemb…

Pubblicato il: 15/02/2014 – 16:53
CAOS RIFIUTI | Falcone: «Non è più giustificabile la corsa alle discariche»

«Una situazione di estrema difficoltà e imbarazzante che vede anche il recente rapporto Arpacal registrare percentuali di raccolta differenziata del 20%: siamo all’assurdo, quando solo al 31 dicembre 2012 la percentuale da raggiungere per legge era del 65% e quindi ben al disotto della percentuale minima stabilita come obiettivo». È quanto dichiara, in una nota, Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria.
«Impianti inadeguati – continua Falcone – e che come lo stesso dipartimento Ambiente della Regione Calabria dichiara “non hanno la capacità per trattare la totalità dei rifiuti indifferenziati prodotti”. Una corsa alle discariche non più giustificabile dopo quasi 20 anni di commissariamento e dopo una fase ordinaria che ha solo pensato a gestire l’emergenza e non ha offerto alternative valide al conferimento in discarica dei rifiuti tal quale, quelli non differenziati, e per cui l’Unione Europea ci considera fuori legge e ci espone a pesanti infrazioni comunitarie».
In questi anni, spiega Falcone, Legambiente ha proposto soluzioni e alternative alle linee guida approvate dalla giunta regionale, ribadendo la necessità che la Regione si dotasse di impianti di compostaggio, «essenziali per completare il ciclo virtuoso dei rifiuti, e destinare risorse adeguate per azioni concrete in grado di avviare la raccolta differenziata porta a porta spinta». Proposte illustrate alla IV Commissione consiliare, ma di cui si sono perse le tracce.
«Abbiamo fatto rilevare – spiega ancora il presidente di Legambiente – che non serve a nulla la recente gara che vede l’impiego di ingenti risorse impegnate per arginare il degrado delle nostre strade invase da rifiuti, che rappresenta il fallimento della politica tutta. Si tratta di ben 77milioni e 760mila euro (oltre Iva) per un anno per l’affidamento del servizio di accettazione, imballaggio, stoccaggio temporaneo delle ecoballe, carico su vettore delle ecoballe, trasporto, recupero e/o smaltimento in ambito internazionale e comunitario di rifiuti». Soldi «sprecati», poiché «alimentano un sistema inefficiente che basa tutto sulle discariche, e che deve fare i conti con l’esaurimento delle discariche pubbliche, o prossime alla saturazione, mentre le volumetrie disponibili nelle discariche private non sono in grado di assicurare, in maniera adeguata a quanto richiesto, lo smaltimento degli scarti di lavorazione e del rifiuto tal quale eccedente la capacità di trattamento impiantistico».
Ecco i numeri di Legambiente: «In particolare, a fronte delle circa 2250 tonnellate di rifiuto tal quale prodotto quotidianamente (su base annua di 365 giorni), le capacità nominali di trattamento si attestano sulle 1050 tonnellate, con un deficit di circa 1200 tonnellate al giorno. Conseguentemente, buona parte dei rifiuti urbani prodotti non ha possibilità di essere trattata in idoneo impianto e sino a oggi sono stati conferiti direttamente in discarica come tal quale, in virtù delle Ordinanze contingibili ed urgenti emesse dal Presidente della Regione, che non hanno fatto altro che aggravare e far collassare il già precario sistema di gestione». Ed è per questo che la Calabria ha la necessità di ricorrere allo smaltimento fuori regione.
«In questo scenario – aggiunge Falcone – pochi sono i comuni virtuosi che si impegnano e raggiungono ottimi risultati nella raccolta differenziata spinta e quei pochi oggi, purtroppo, vedono svanirsi e soffocarsi l’impegno e i risultati raggiunti». Per Legambiente è invece positiva la bozza di progetto del nuovo piano di gestione dei rifiuti e raccolta differenziata per il sub ambito Catanzaro e Gimigliano redatto da Conai nell’ambito del protocollo d’intesa firmato con il Comune qualche mese fa. «Tutti i comuni calabresi – è la posizione di Legambiente – devono seguire questa strada per far uscire la Calabria dal tunnel dell’emergenza e dei falliti commissariamenti. Un commissariamento iniziato nel 1997 che si è caratterizzato solo per i suoi fallimenti nei mancati obiettivi di raccolta differenziata, nello sperpero del denaro pubblico e nella gestione poco efficace e trasparente, per la conflittualità con le comunità e le istituzioni. La cui gestione ha prodotto una situazione impiantistica a dir poco imbarazzante con un inceneritore a Gioia Tauro assolutamente sovradimensionato, con impianti di trattamento meccanico biologico inadeguati al compito per cui sono stati costruiti, con una drammatica carenza di impianti per produrre compost di qualità».
«In questo nuovo scenario – conclude Falcone – non capiamo assolutamente la necessità di realizzare un impianto di trattamento dei soli rifiuti indifferenziati e una nuova discarica di servizio previsti dalla Regione Calabria nel sito di Alli, quando sarebbe invece fondamentale rimodulare quel finanziamento per nuove soluzioni impiantistiche finalizzate al riciclaggio a servizio del nuovo scenario di raccolta differenziata previsto per Catanzaro. Così come non comprendiamo le ragioni di realizzare discariche come quelle della Battaglina nel catanzarese, a Celico e Lago nel cosentino, e nella provincia di Reggio. Così perseverando non si vede la fine. Occorre una forte inversione di tendenza ed una assunzione di responsabilità di tutta la classe politica e dirigente della nostra regione».

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