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IL GIORNO DELLE PRIMARIE | Il Pd, quattro anni dopo

LAMEZIA TERME La lunga notte del Pd calabrese è alle spalle, da domani inizia una fase nuova, forse non meno semplice, ma di sicuro diversa. Dopo 4 anni di commissariamento, il partito è chiamato a…

Pubblicato il: 15/02/2014 – 19:59
IL GIORNO DELLE PRIMARIE | Il Pd, quattro anni dopo

LAMEZIA TERME La lunga notte del Pd calabrese è alle spalle, da domani inizia una fase nuova, forse non meno semplice, ma di sicuro diversa. Dopo 4 anni di commissariamento, il partito è chiamato a eleggere il proprio segretario regionale attraverso le primarie aperte. La lunga traversata del deserto era iniziata nel giugno del 2010, all`indomani della sconfitta alle elezioni regionali, che videro la vittoria del del centrodestra di Giuseppe Scopelliti. Le redini di un partito annichilito dalla sconfitta, falcidiato da lotte intestine e defezioni eccellenti (su tutte quella dell`ex candidato alla presidenza della Regione, Agazio Loiero), furono affidate al senatore Adriano Musi. Mesi difficili, durante i quali i vari tentativi di sanare le fratture e celebrare il congresso regionale sono andati più volte a vuoto.
Musi resta in sella fino al 27 ottobre 2011. Il 2 febbraio 2012 al Largo del Nazareno decidono di inviare in Calabria il giovane accademico Alfredo D`Attorre. Anche per lui – tra congressi prima convocati e poi annullati – il periodo passato alla guida dei democrat è stato contrassegnato più da ombre che da luci. Dopo un anno di sostanziale galleggiamento, alle Politiche del 2013 il commissario sfrutta al meglio il suo ruolo e si candida alla Camera nel collegio di Catanzaro. Viene eletto e da quel momento in poi le sue presenze in Calabria saranno sempre più sporadiche. Tant`è che il coordinatore Giovanni Puccio diventa di fatto il vero referente istituzionale del Pd. Con il voto di domani, anche il Pd regionale avrà un segretario scelto democraticamente. I candidati in corsa sono quattro: Ernesto Magorno, Massimo Canale, Bruno Villella e Domenico Lo Polito.
Villella (lista “La Calabria ai calabresi), ex commissario provinciale di Cosenza, corre sostanzialmente con le sue sole forze e senza l`appoggio di nessuna tra le varie anime del partito nazionale. Magorno (“Unità e solidarietà”), deputato ed ex sindaco di Diamante, è espressione della maggioranza che si riconosce nel premier in pectore Matteo Renzi. È inoltre sostenuto dai rappresentanti calabresi di Letta, Franceschini, di parte di quelli che fanno capo a Bindi e a Fioroni, e dai socialisti. Canale (“Tutta un`altra storia”), ex candidato sindaco al Comune di Reggio, è invece esponente dell`area cuperlian-bersaniana del partito. Lo Polito (“Svolta a sinistra”), sindaco di Castrovillari, è il rappresentante della corrente che fa capo a Pippo Civati.
Le primarie per l`elezione del segretario, secondo Magorno, sono «un`occasione unica, se non irripetibile, per costruire in Calabria un grande partito, riformista e moderno, che sia una sintesi virtuosa di esperienza e di innovazione, che sappia coniugare unità, solidarietà e coraggio di cambiare». Per Canale è invece arrivato il momento che la Calabria si affidi ad amministratori, dirigenti e militanti «che possono garantire innovazione, competenza, dinamicità e indipendenza da logiche ormai logore di vecchia politica». A sottolineare l`importanza del voto è anche Lo Polito, secondo cui il cambiamento può avvenire solo «scegliendo di non continuare su vecchi sentieri» e attraverso «schieramenti già verificati». L`indipendente Villella lancia un appello agli altri candidati, affinché sottoscrivano l`impegno a non accettare le richieste di deroga alle due candidature «evitando quelle eccezioni che nei fatti diventano regola e che alimentano la logica dell`autoconservazione fra gli eletti»; a equiparare «le indennità dei consiglieri regionali a quella dei sindaci  delle città capoluogo»; a «verificare i costi del gruppo regionale, rendendone pubbliche le spese e mettendone in rete i costi; a garantire l`obbligo di rispetto  «della contribuzione dagli eletti al partito rendendola pubblica, peraltro ancor più necessaria oggi dopo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti».
Alla vigilia delle consultazioni il risultato resta però molto incerto. Ed è sempre più probabile l`ipotesi che l`elezione del segretario passi attraverso il ballottaggio, appannaggio dell`assemblea regionale del partito. (0040)

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