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L`Addio della Squillacioti

REGGIO CALABRIA «Vado via perché a un certo punto subentrano altri fattori ed è necessario mettere un punto». Per Rosanna Squillacioti è arrivato il momento dell`addio formale. Quello ufficiale è s…

Pubblicato il: 17/02/2014 – 14:02
L`Addio della Squillacioti

REGGIO CALABRIA «Vado via perché a un certo punto subentrano altri fattori ed è necessario mettere un punto». Per Rosanna Squillacioti è arrivato il momento dell`addio formale. Quello ufficiale è stato siglato lo scorso 30 gennaio, quando la giunta regionale ha nominato direttore generale dell`Asp di Reggio Franco Sarica, fino a quel momento direttore sanitario. L`incontro convocato oggi segna dunque il passaggio di consegne tra i due manager, dopo la decisione della Squillacioti di dimettersi dall`incarico. Un passo indietro scatenato soprattutto dalla bufera giudiziaria che vede l`ex numero uno dell`Azienda indagata per truffa dalla Procura di Catanzaro (l`inchiesta coinvolge anche l`ex dg del dipartimento Salute, Antonio Orlando, accusato anche di abuso d`ufficio). Stando alle ipotesi dei magistrati, l`ex dirigente del dipartimento Ambiente della Regione ha beneficiato degli incentivi all`esodo previsti dalla legge 34 del 2010, secondo cui «a coloro che beneficiano della presente legge è fatto divieto assoluto di instaurare rapporti di lavoro o stipulare contratti per il conferimento di incarichi di consulenza, collaborazioni, studio e ricerca, a qualunque titolo, con la Regione e con gli altri enti, aziende e società regionali, per i 5 anni successivi alla risoluzione del rapporto di lavoro». Prescrizioni che la Squillacioti non avrebbe rispettato rimanendo in sella all`Azienda provinciale reggina.
La manager oggi prova a chiarire i termini della questione che la riguarda: «Potevo diventare un direttore generale della Regione, se non avessi accettato quest`incarico. Quando sono stata sindaco (di Montauro, ndr) non ho mai preso una lira di compenso. Potevo mai buttare all`aria la mia dignità solo per l`esodo?».
La Squillacioti spiega senza esitazioni i motivi che l`hanno spinta a raccogliere una sfida comunque difficile. E in questa sua discesa in campo un ruolo chiave va assegnato al governatore della Calabria. «Scopelliti – dice l`ex dg – me lo ha chiesto e ho accettato senza nessuna remora e con grande senso di responsabilità». È proprio il presidente della Regione a ricevere le parole più dolci della manager, che nel momento del commiato rinnova nei suoi confronti sentimenti di «affetto e amicizia». Il suo appoggio è stato importante, in questi anni turbolenti, contrassegnati sopratutto dal lungo contenzioso legale con il predecessore della Squillacioti. Quel Renato Carullo prima rimesso in sella e poi definitivamente defenestrato a favore della manager tanto cara al governatore. Il suo addio è una lunga serie di «grazie» all`indirizzo dei vari collaboratori della dirigenza generale, condita anche da alcuni «consigli» a Sarica, il successore. A cui Squillacioti affida una relazione ufficiale sul lavoro svolto negli ultimi 4 anni (la manager si è insediata il 2 luglio 2010). Il dossier sarà inviato anche al governatore e commissario ad acta Scopelliti, al dipartimento Salute della Regione e al Tavolo Massicci (l`organo interministeriale che sovrintende all`attuazione del Piano di rientro dal debito) che «spesso ci ha riservato dei rimproveri», ammette la manager uscente. «Il mio incarico – continua – è partito non con la relazione di Carullo, ma da quella dei commissari straordinari, dalla quale abbiamo costruito un lavoro che ha formato l`Azienda di Reggio». A partire dai bilanci. «Quelli del 2008 e del 2009 non erano stati approvati. E` stata un`impresa e ce l`abbiamo fatta. Erano bilanci che presentavano belle fette del debito dell`Asp». Conti a cui si aggiungono – secondo Squillacioti – anche quelli relativi al 2010, 2011 e 2012, con il «consuntivo del 2013 che sarà presto approvato». Risultati ottenuti malgrado «la mannaia del contenimento della spesa» e «la cassaforte vuota». Nonostante tutto i bilanci sono stati «chiusi in pareggio e con qualche quota in attivo». L`ex dg ricorda che prima del suo arrivo «nessuno veniva pagato», mentre ora la spesa corrente per le farmacie e le varie strutture private «viene pagata puntualmente».
Quelli della Squillacioti sono stati anche gli anni dell`accorpamento tra le Asl di Locri e Palmi e l`Asp: «Siamo riusciti a superare tanti steccati di appartenenza e oggi consegniamo un`azienda unica». C`è però anche il neo di due Atti aziendali predisposti ma «mai approvati dai tavoli romani». Ma l`Asp è stata comunque una struttura dinamica, capace di «recuperare fondi» e di «legalizzare molte gare che prima non si facevano nemmeno». La manager lo dice con una certa soddisfazione: la sua esperienza ha portato «una ventata di legalità e buona amministrazione. Ci abbiamo messo il cuore e il cervello per affrontare tante difficoltà». Ora si volta pagina. «Da domani – conclude la dg dimissionaria – starò a casa, per la gioia di mio marito e dei miei figli». (0050)

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