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PRIMARIE PD | Il segretario ancora non c`è

LAMEZIA TERME Bisognerà attendere ancora per conoscere ufficialmente l`esito del congresso regionale del Pd. La commissione regionale per il congresso (Perugini, Puccio, Battaglia, Censore) ha uffi…

Pubblicato il: 17/02/2014 – 18:05
PRIMARIE PD | Il segretario ancora non c`è

LAMEZIA TERME Bisognerà attendere ancora per conoscere ufficialmente l`esito del congresso regionale del Pd. La commissione regionale per il congresso (Perugini, Puccio, Battaglia, Censore) ha ufficialmente deciso – c`è una norma specifica del regolamento che lo consente – di concedere alle federazioni provinciali di poter consegnare i verbali entro le 20 di domani. Solo dopo l`organismo di garanzia inizierà i suoi lavori di riconteggio e di esame dei ricorsi presentati.
Non si tratta di un lavoro di poco conto, considerato che dall`esito di questo accertamento dipenderà l`eventuale vittoria al primo turno di Ernesto Magorno. Stando ai dati diffusi fino a questo momento il deputato renziano sarebbe di pochissimo sotto la soglia del 50% e, comunque, non avrebbe raggiunto per pochissimo la maggioranza assoluta di 151 delegati nell`assemblea regionale. Se questo trend dovesse essere confermato dalla commissione per il congresso si renderà necessario il ballottaggio con il secondo arrivato che è Massimo Canale. Sì, perché il regolamento congressuale all`articolo 9 comma 4 parla chiaro: «Qualora nessun candidato abbia riportato la maggioranza assoluta dei membri dell`assemblea, il presidente della stessa indice, in quella stessa seduta, il ballottaggio con votazione a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti l’assemblea e proclama eletto segretario il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi».

L`OMBRA LUNGA DELLE IRREGOLARITA` Il renziano Magorno ha denunciato pesanti anomalie elettorali nei seggi del Vibonese, del Reggino, e del Cosentino. Dal comitato Canale ribattono con un calcolo davvero curioso. Afferrata la calcolatrice, i sostenitori dell`ex candidato a sindaco di Reggio Calabria, sono riusciti a dimostrare che nei territori dove è più forte l`influenza di Magorno «ha votato un elettore ogni 27 secondi. Un tempo impossibile e insufficiente per le operazioni di identificazione dell`elettore e la espressione del voto. Se si estrapolano i dati di Diamante e Belvedere, Canale vince superando in entrambi i collegi di Cosenza la maggioranza assoluta dei voti validi». Roba da guinness, insomma. Ma il segretario del Pd di Diamante ribatte: «Chi in maniera offensiva ha adombrato irregolarità e fatto calcoli sui tempi del voto, forse non è informato del fatto, o ha omesso di comunicarlo, che in realtà a Diamante erano allestiti due seggi: Diamante centro e Cirella». E non è finita qui perché nell`area Renzi si vocifera di novità clamorose che riguarderebbero presunte anomalie consumate a favore degli altri candidati alla segreteria.

IL DATO POLITICO Sulla carta non ci sarebbe dovuta essere partita. Magorno è sì davanti a tutti (il diretto interessato continua a sostenere di potere ottenere la vittoria al primo turno una volta che la commissione prenderà in esame i ricorsi prodotti) ma non sfonda per come previsto alla vigilia nonostante avesse dalla sua parte la maggioranza dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Il deputato conquista un ottimo risultato a Catanzaro (spinto anche dall`apporto dell`ex governatore Loiero e dei suoi fedelissimi) e Crotone ma delude nella “sua” Cosenza. Buono il risultato di Reggio Calabria città e quella della provincia anche se c`è chi non manca di far notare che questi numeri sono stati raggiunti grazie al lavoro sotterraneo di un altro big – dimenticato e ritornato a galla in queste ultime settimane – come Peppe Bova.
Canale può dirsi soddisfatto ma non troppo. Il risultato ottenuto nella città dello Stretto (che in teoria avrebbe dovuto essere la sua roccaforte elettorale) è discreto ma non straordinario. E se riesce a strappare il ballottaggio deve ringraziare soprattutto Bruno Censore a Vibo Valentia, Nicola Adamo e Mario Oliverio a Cosenza. In buona sostanza deve ringraziare il fronte di coloro che alle primarie dell`8 dicembre hanno appoggiato Gianni Cuperlo. I dirigenti appena nominati hanno, del resto, raggiunto il loro obiettivo: dimostrare che non esiste un`area egemone nel Pd calabrese. Non era un risultato scontato considerato il vento forte renziano che spira da qualche settimana nelle stanze di Largo del Nazareno.

UN ORGANISMO PLETORICO L`unico a sollevare dubbi durante la campagna congressuale era stato il candidato indipendente Bruno Villella: «Vorrei capire i motivi che hanno spinto la commissione regionale ad aumentare il numero dei componenti dell`assemblea regionale». Interrogativo rimasto senza risposta ma ciò non ha impedito di portare il parlamentino calabrese dei democrat da 180 a 300 componenti. Una scelta in controtendenza rispetto alla razionalizzazione delle assemblee elettive, non ultimo il consiglio regionale calabrese che dalla prossima legislatura dovrebbe scendere da 50 a 30 componenti. Ma in controtendenza anche rispetto a quanto avviene nel Pd. Nel Lazio, per esempio, i rappresentanti dell`assemblea regionale sono stati tagliati da 400 a 200. In Campania, che pure conta più del doppio degli abitanti della Calabria, i delegati nell`assemblea democrat saranno 243. È azzardato dire che siamo in presenza di un organismo pletorico? Il Pd già è litigioso di suo. Figuriamoci adesso che dovrà mettere d`accordo 300 persone…

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