Nascono i poli formativi per il lavoro

CATANZARO Tredici milioni di euro, nove dei quali subito a disposizione, per attivare in Calabria 11 poli tecnico-formativi nei quali scuola, impresa e centri di formazione fanno rete per collegare istruzione e lavoro finalizzando la preparazione a due settori chiave dell`economica calabrese: il turismo e l`agroalimentare. È l`investimento che sarà attivato nelle prossime settimane dall`assessorato regionale alla Cultura. Il progetto è stato illustrato stamani, nel corso di una conferenza stampa, dall`assessore alla Cultura Mario Caligiuri, dal dirigente vicario dell`Ufficio scolastico regionale Giuseppe Mirarchi, dalla dirigente al dipartimento Cultura Antonella Cauteruccio, dal dirigente del dipartimento Turismo Pasquale Anastasi, e alla quale hanno partecipato gli assessori all`Agricoltura e alla Internazionalizzazione Michele Trematerra e Luigi Fedele.
«La Calabria che cambia passo – ha detto Caligiuri – ha collegato la scuola al mondo del lavoro che è la missione fondamentale del sistema dell`istruzione. Gli 11 poli saranno costituiti, ognuno, da due scuole, almeno due aziende e un centro di formazione, ma in realtà le aziende che hanno aderito sono più di un centinaio. Oltre a questo c`è un partenariato ricchissimo e di qualità. La Regione ha fatto una sceltra strategica, concentrando le risorse su un unico settore, il turismo, legato poi alla filiera agroalimentare. Dopo il bando sono state presentate dodici domande, 11 delle quali sono state accolte. Il finanziamento sarà triennale».
Mirarchi, dal canto suo, ha sottolineato come la Regione abbia «fatto una cosa fondamentale per la crescita e l`introduzione nel mondo del lavoro dei ragazzi. Il presidente Scopelliti e l`assessore Caligiuri lavorano per far crescere la scuola, pure in questo momento di crisi. L`Ufficio scolastico regionale è vicino a questa attività specie quando le risorse sono rivolte ai ragazzi. Se c`è impegno e ognuno fa il proprio dovere la società può crescere e questo è un piccolo, grande passo in questa direzione».
Antonella Cauteruccio ha quindi illustrato le fainalità del progetto. «Abbiamo chiesto a scuole, imprese e società di formazione – ha spiegato – di parlarsi tra loro per cercare di rispondere a quelle che sono le richieste delle imprese nel settore turismo e agroalimentare. Con questa azione abbiamo messo in rete gli istituti alberghieri, agrari e professionali di tutta la regione. I ragazzi potranno quindi uscire con delle competenze specifiche. Grande importanza è stata data anche alle lingue stranieri dovendo raggiungere un alto livello di conoscenza».
Ogni polo si caratterizzerà per valorizzare un aspetto specifico. Ci sarà quindi un polo mirato sul bergamotto, uno sulla trasformazione dei prodotti artigianali come la gelateria ed un altro sulla filiera del vino. «Si tratta – ha detto Anastasi – della prima vera esperienza di programmazione tra diversi dipartimenti. Le imprese ci dicono che vogliono vendere di più i beni culturali, il mare non è più sufficiente».
Trematerra ha evidenziato «la strategia di puntare su alcuni settori e questo si fa mettendo a regime iniziative serie per dare quel valore aggiunto all`agricoltura, uno dei pochi settori con il segno più. Nonostante questo le imprese calabresi hanno una redditività non paragonabile ad altre regioni». Turismo ed agricoltura, ha concluso Fedele, sono due dei settori più importanti anche per quanto riguarda l`internazionalizzazione. «Stiamo portando avanti – ha aggiunto – il sistema Calabria, anche in vista dell`Expo. Questo progetto ha ricadute positive sull`intera regione e anche sull`internazionalizzazione». (0040)