Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

NUOVO GOVERNO | Parla Gratteri: «Meglio che sia andata così»

Dal suo fortilizio di Gerace, Nicola Gratteri respinge ogni tentativo (ed anche ogni tentazione) di commentare le “vicende romane”. Chi lo incontra in queste ore, praticamente solo i suoi più stret…

Pubblicato il: 23/02/2014 – 21:18
NUOVO GOVERNO | Parla Gratteri: «Meglio che sia andata così»

Dal suo fortilizio di Gerace, Nicola Gratteri respinge ogni tentativo (ed anche ogni tentazione) di commentare le “vicende romane”. Chi lo incontra in queste ore, praticamente solo i suoi più stretti collaboratori, i ragazzi della scorta e qualche amico storico, raccoglie soltanto un disincantato «forse è meglio che sia andata in questo modo».
Ma da Roma il “marcamento” non è certamente finito. Come avevamo del resto già anticipato, Renzi non fa mistero della sua intenzione di non rinunciare ad un diretto coinvolgimento di Nicola Gratteri nel suo progetto di riforma dello Stato. «I miei studi ed i miei progetti li ho illustrati da tempo – si schermisce Gratteri – e li ho sempre messi a disposizione di chiunque. Sono un servitore dello Stato e se mi si chiede di contribuire a farlo progredire considero doveroso farlo. Quando sono stato chiamato non mi sono mai tirato indietro. Il problema non è di avere investiture o nomine o incarichi più o meno prestigiosi. Posso fare la mia parte anche restando dove mi trovo meglio, nel giardino di casa mia».
Il resto appartiene alle liturgie politiche romane, che a Nicola Gratteri non sono mai particolarmente piaciute.
In giornata, Gratteri aveva incassato una doppia “menzione” nel dibattito politico nazionale. A partire proprio dal premier: «Il lavoro preparato da Nicola Gratteri e dal suo team sulla giustizia è uno dei dossier più interessanti». Quando, nel suo primo giorno di lavoro da premier al fianco del sottosegretario Delrio, Matteo Renzi aveva risposto così sui social network a una domanda – e quando ancora non s`erano placate le polemiche per la mancata nomina a ministro del magistrato antindrangheta – le domande “di rincalzo” sorgevano quasi spontanee sul web: ma allora, perché si parte dagli studi di Gratteri però non lo si è nominato in squadra come Guardasigilli?, chi ha messo il veto?, ha incalzato più d’uno, tra social e discussioni sulla Rete. La domanda rimane tuttora inevasa e i dubbi non si diradano.
Nel primo pomeriggio, poi, è stato lo stesso Graziano Delrio, ospite di Lucia Annunziata su Raitre, a confermare che «Gratteri era in corsa» ed «eravamo molto determinati sulla scelta di Gratteri», ma c`era «un problema molto serio che non avevamo valutato, una grossa ingenuità. Il fatto che un magistrato non vada al ministero della Giustizia è una regola che è impossibile da eludere». Il diktat del capo dello Stato non è però – nelle parole del braccio destro del neopremier – assimilabile ad altri interventi che avrebbero bloccato la nomina di Gratteri, come ha lasciato intendere nel corso di “In ½ ora”: «Berlusconi non c`entra nulla, le nostre proposte non sono state concertate con nessuno, solo con Capo dello Stato, ci è stato di grande aiuto». Delrio ha concluso prefigurando un ruolo per il 55enne procuratore di Gerace come «consulente del presidente del Consiglio per la criminalità». Chiosando senza mezzi termini: «Lui sa che le porte di Palazzo Chigi sono sempre aperte». In tarda serata, le parole del magistrato dal “giardino” geracese a chiudere una domenica di sole, orto e riflessione.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x