I consiglieri regionali del Pd non si dimettono

LAMEZIA TERME Sandro Principe rimane alla guida del gruppo Pd in consiglio regionale. I rappresentanti democrat a Palazzo Campanella gli hanno rinnovato fiducia ma non sono mancati i distinguo nel corso di un confronto che è andato avanti, nella sede regionale del partito, per diverse ore. Come quelli di Carlo Guccione, Nicola Adamo e Nino De Gaetano (ai quali va aggiunto – seppure oggi non fosse presente alla riunione – Pietro Giamborino), che chiedevano un cambio al vertice. Principe, d`altronde, lo scorso 16 dicembre, dopo la nomina nella direzione nazionale del partito, aveva messo a disposizione dei suoi colleghi l`incarico di capogruppo. Niente da fare, invece. Perché dal fronte dei renziani è arrivato compatto l`invito a proseguire sulla strada intrapresa. È possibile tuttavia che Principe nelle prossime settimane ceda il passo a qualche altro esponente dell`area Renzi proprio per dare un altro segnale di novità dopo l`elezione del nuovo segretario.
Tutti d`accordo, invece, sulla necessità di alzare il livello dell`opposizione nei confronti del governatore Scopelliti e della giunta regionale. I consiglieri regionali hanno annunciato il loro sostegno alla petizione popolare che il Pd presenterà per chiedere le dimissioni del presidente della Regione e favorire un «rapido ritorno alle urne». Più sfumata la posizione per quanto riguarda la mozione di sfiducia. «Presentarla in questo momento – è il ragionamento portato avanti da uno dei big del partito – potrebbe avere un effetto controproducente: quello di compattare la maggioranza e oscurare le divisioni che ci sono tra Nuovo centrodestra e Forza Italia».
Ma a tenere banco durante il summit ci sono state anche le parole del neosegretario del partito Ernesto Magorno. Che ieri, subito dopo la sua elezione, aveva chiesto le «immediate dimissioni» dei consiglieri regionali del Pd. L`indicazione, ma non c`erano molti dubbi al riguardo, è stata disattesa anche se una nota ufficiale del gruppo parla di «disponibilità assoluta a dimettersi dalla carica per determinare un rapido svolgimento delle elezioni regionali».
E non sono mancati commenti ironici su questa esternazione che, evidentemente, Magorno non aveva concordato con nessuno. A questo proposito tra i presenti è stato pure fatto girare un modulo prestampato per le dimissioni. Tutto normale se non fosse per il contenuto dell`auto-dichiarazione: «Io sottoscritto (…) consigliere regionale del Pd eletto in virtù dell`onorevole Magorno (…) dichiaro di dimettermi da consigliere regionale per consentire ai colleghi non eletti di poter entrare in Consiglio. Si precisa che le dimissioni non sono state presentate prima per consentire con il nostro impegno il massimo risultato per Magorno e Vallone». Indicato da più di un partecipante alla riunione come l`autore dell`iniziativa, il vicepresidente del Consiglio Piero Amato ha seccamente smentito tale ricostruzione: «Quando faccio qualcosa sono abituato a metterci la faccia e, in questo caso, la firma». Inutile provare a chiedere chi sia stato l`autore: «Questo non lo so, io ho solo letto questo documento come lo hanno letto altri miei colleghi»
Si naviga a vista, comunque, anche per quanto riguarda la possibile celebrazione delle primarie per la scelta del candidato a governatore. Il fronte dei cuperliani, quello di Adamo, Guccione e De Gaetano, insiste sulla necessità di celebrarle domenica 13 aprile. Magorno e i suoi non hanno ancora un`idea precisa al riguardo e prendono tempo. Certo, le parole del segretario (pronunciate sempre ieri dopo la sua elezione al vertice del partito) sono state abbastanza eloquenti: «Per la Regione serve un candidato di grande novità». Un modo un po` elegante per far capire che i nomi circolati fino a questo momento non gli sono molto graditi.