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«Sette irregolarità nell`assemblea del Pd: il voto va annullato»

LAMEZIA TERME Nella coda avvelenata del congresso regionale del Pd c`è anche un ricorso inoltrato alla commissione nazionale per il congresso. Lo firmano due componenti dell`assemblea regionale, Gi…

Pubblicato il: 26/02/2014 – 13:33
«Sette irregolarità nell`assemblea del Pd: il voto va annullato»

LAMEZIA TERME Nella coda avvelenata del congresso regionale del Pd c`è anche un ricorso inoltrato alla commissione nazionale per il congresso. Lo firmano due componenti dell`assemblea regionale, Giovanna Posa e Wladimiro Parise, che «chiedono l’annullamento delle votazioni per l`elezione del presidente dell’assemblea regionale e del segretario regionale del Pd perché, o non hanno ricevuto alcuna convocazione, o sono stati contattati telefonicamente nella mattinata di sabato per poter partecipare all’assemblea svoltasi domenica 23 febbraio 2014». In sette punti, i due democrat riassumono i motivi per i quali bisognerebbe tornare al voto.
Innanzitutto, «la Commissione regionale non ha comunicato i risultati del voto e non ha proceduto alla proclamazione degli eletti secondo le modalità regolamentari. Infatti, la convocazione dell’assemblea regionale è avvenuta senza che si facessero trascorrere almeno 24 per eventuali ricorsi rispetto all’atto di proclamazione. Anzi, la convocazione dell’assemblea  è stata deliberata prima che si conoscessero i risultati e prima che fossero noti i seggi attribuiti alle liste a sostegno dei candidati alla segreteria regionale del partito». Un insieme di fatti che costituirebbe «una violazione dell`articolo 9 del regolamento congressuale». Posa e Parise ribadiscono poi che «nessun componente dell’assemblea è stato regolarmente avvisato almeno 24 prima dell’orario e della data di convocazione» e che «la commissione regionale ha provveduto a operare illegittimamente la sera precedente la convocazione dell’assemblea numerose surroghe, solo perché i componenti eletti sarebbero risultati assenti all’assemblea del giorno dopo». Altra irregolarità sarebbe stata individuata nelle partecipazione «al voto di persone non elette in sostituzione di numerosi assenti componenti effettivi. Tutto ciò al fine di raggiungere almeno la metà dei voti assegnati ed assicurarsi così il raggiungimento del numero legale per poter procedere alle votazioni». C`è di più: nessuno dei componenti sarebbe stato identificato «e, pertanto, la platea dei votanti non è stata qualificata in base agli effettivi aventi diritto» e avrebbero partecipato al voto numerosi elettori che non erano stati accreditati come delegati».
La chiosa è riservata al caos nelle operazioni di voto, che, «come si evince dalle riprese televisive e da filmati girati con telefonini e iPad, si sono svolte senza garantire la segretezza e nel pieno di una ressa confusionale costantemente intorno al tavolo della presidenza, impedendo così che venisse operato il necessario controllo sulla distribuzione delle schede».
Posa e Parise ricordano, infine, che il quorum della maggioranza qualificata è stato raggiunto per soli quattro voti nella elezione del presidente e per soli sei voti in quella del segretario «ed essendo le illegittimità  di  numero superiore», chiedono, «l’annullamento di entrambe le votazioni e la riconvocazione dell’assemblea regionale affinché vengano garantiti la convocazione e lo svolgimento regolare delle votazioni».

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