VIBO VALENTIA Il gip distrettuale di Catanzaro Abigail Mellace si è riservata di decidere sulla richiesta avanzata dalla Dda di Catanzaro di sospensione dal servizio del poliziotto Antonio Wladimiro Pititto, 44 anni, indagato nell`inchiesta che ieri ha portato all`arresto dell`ex capo della squadra mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento, del suo vice Emanuele Rodonò e del legale di alcuni boss della cosca Mancuso, l`avvocato Antonio Galati. Il poliziotto, che presta servizio alla Digos di Vibo Valentia, è indagato per violazione del segreto d`ufficio perché avrebbe fornito notizie su un`indagine della guardia di finanza di Milano sfociata poi nell`operazione Minotauro, ad Aurelio Maccarone, zio del genero del boss Pantaleone Mancuso, alias “Vetrinetta”. Pititto, assistito dagli avvocati Marcello Scarmato e Franco De Luca, ha risposto alle domande del gip contestando le accuse mosse a suo carico. In particolare, l`agente ha sostenuto di non avere visto né acquisito nulla sull`indagine in corso sui Maccarone, aggiungendo che non sarebbe stato nemmeno nelle condizioni di farlo perché nel suo ufficio non aveva accesso al sistema informatico. Infine ha specificato di avere dato solo una conferma ad un`informazione che gli stessi Maccarone avevano già acquisito. I legali di Pititto hanno fatto rilevare come il tutto possa essere ricondotto ad una leggerezza del loro assistito, più che ad una vera rivelazione del segreto. (0030)
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