SERRA SAN BRUNO Pino Pisani conosce le montagne delle Serre come nessun altro. Le vive, le frequenta ogni giorno e, da appassionato naturalista quale è, ne osserva le mutazioni fin nei dettagli più impercettibili. Quando ha letto su il Vizzarro – quotidiano locale online – che il Comune di Serra San Bruno avrebbe messo in vendita 2603 alberi da tagliare dal bosco “Archiforo” per sanare i conti dell`ente è stato assalito da un dubbio, ed è corso a controllare quegli abeti bianchi monumentali che già dieci anni fa avevano misure da record. Arrivato sul posto, ha scoperto che i suoi sospetti erano fondati: quello che probabilmente è l`abete più grande d`Europa era stato “martellato”, cioè segnato e numerato in vista del taglio. L`albero in questione ha una base di 5,5 metri di circonferenza e un’altezza di poco superiore ai 55 metri, dimensioni che lo configurano come pianta monumentale rarissima: basti pensare che il Corpo forestale dello Stato, in una ricerca effettuata alcuni anni fa in Trentino, ha classificato l’Avez del Prinzipe di Lavarone – un abete Bianco di 50 metri di altezza e con una circonferenza di 4,8 metri – come albero più grande d’Europa. Circostanza, questa, probabilmente sconosciuta al sindaco Bruno Rosi – che si appresta, il prossimo 25 marzo, a dare il via all`asta pubblica dei tre lotti boschivi in questione – e ai vertici del Parco naturale regionale delle Serre, che tacciono di fronte a uno scempio ambientale simile. Dei 2603 alberi in vendita, 1090 sono proprio abeti bianchi: un tempo erano un simbolo, quasi un marchio che caratterizzava il territorio, mentre oggi vengono sacrificati per compensare le inefficienze di chi amministra la cosa pubblica.
LA REPLICA DEL SINDACO
L`abete bianco secolare del bosco di Archiforo di Serra San Bruno in Calabria, classificato tra gli esemplari più alti in Europa con i suoi 55 metri di altezza per 5,5 di circonferenza, non sarà abbattuto. Lo assicura il sindaco del comune calabrese, Bruno Rosi.
«Si tratta – dice Rosi, raggiunto telefonicamente dall`Ansa – di tre progetti di taglio che scaturiscono dalle indicazioni contenute nel Piano di assestamento del bosco redatto dagli esperti dell`Università della Calabria. Un lavoro che abbiamo ereditato essendo stato commissionato dalla precedente amministrazione e, in base al quale, è stata effettuata una `martellata`, cioè la segnalazione degli alberi da abbattere, che risale allo scorso mese di aprile. Siamo andati sul posto ed abbiamo verificato che solo un albero tra questi di grandi proporzioni, non quello indicato su internet, è stato inserito e presenta una carie alla base per cui sarebbe preferibile venisse tagliato per evitare che possa provocare danni agli altri».
«Chiederemo, comunque, ai tecnici dell`ateneo reggino – prosegue – di riverificare tutto il lavoro svolto e, se sarà necessario, di rivedere le scelte fatte. Quello che posso dire è che si è trattato di una strumentalizzazione bella e buona perché il taglio non è stato deciso, come qualcuno ha sostenuto, per rimpinguare le casse del Comune. E questo si può facilmente evincere dalla documentazione che mettiamo a disposizione di quanti vorranno approfondire la questione».
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