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La vittima obbligata ad assumere l`estorsore nel proprio ristorante

VARESE L`uomo a capo dell`organizzazione smantellata stamani dai carabinieri di Varese e Saronno, Diego Tripepi, 56 anni, aveva obbligato una delle vittime delle estorsioni ad assumerlo nel suo ris…

Pubblicato il: 11/03/2014 – 16:21
La vittima obbligata ad assumere l`estorsore nel proprio ristorante

VARESE L`uomo a capo dell`organizzazione smantellata stamani dai carabinieri di Varese e Saronno, Diego Tripepi, 56 anni, aveva obbligato una delle vittime delle estorsioni ad assumerlo nel suo ristorante a Mozzate (Como) e, per oltre un anno, ha percepito lo stipendio mensile senza aver mai lavorato. È uno dei particolari emersi durante la conferenza stampa a Varese per illustrare i risultati dell` operazione. Il pregiudicato, da anni residente a Gerenzano (Varese), faceva parte della famiglia Tripepi di Seminara (Reggio Calabria) accusata di legami con la `ndrangheta.
Solo una delle vittime delle estorsioni, il titolare di un`impresa di pompe funebri, aveva trovato il coraggio di sporgere denuncia, dando il via alle indagini coordinate dal pm di Busto Arsizio Pasquale Addesso. Gli uomini, accusati a vario titolo di una decina di episodi tra estorsioni e rapine in provincia di Varese e Como, di spaccio di sostanze stupefacenti e sfruttamento della prostituzione, agivano, hanno spiegato gli inquirenti, con “modalità tipiche del metodo mafioso“. Durante l`operazione condotta in Lombardia, Abruzzo e Sicilia, sono stati sequestrati anche 300mila euro in contanti.
Tra gli episodi il violento pestaggio di un venditore ambulante di panini davanti ai figli minorenni delle compagna, minacce di morte e intimidazioni nei confronti di altre vittime. Tripepi e i titolari dell`autofficina Formula 1 di Mozzate, Alessio Meneghini e Giuseppe Carofiglio, sono accusati anche di associazione a delinquere finalizzata al falso in atto pubblico e alla corruzione. Grazie ad alcuni meccanici compiacenti effettuavano false revisioni di veicoli in cambio di denaro, con un giro d`affari di circa 60mila euro all`anno. A causa di divergenze per questioni economiche Tripepi nell`ottobre 2012 aveva anche esploso colpi di pistola contro l`auto di Carofiglio, per intimidirlo. (0070)

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