CATANZARO Italia Nostra, Wwf, associazione Man e Lipu chiedono l`immediato intervento del ministero dell`Ambiente e del Mibact per accertare se si stiano verificando abusi nel taglio dell`albero secolare a Serra San Bruno. Per la vicepresidente nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori, l`amministrazione comunale di Serra, negli ultimi anni, ha già consentito il taglio di ben 9.291 alberi nel suo territorio. Tra le 2.603 piante delle quali ora è previsto il taglio, ben 1.090 sono esemplari del raro Abete bianco, maestosi alberi secolari, «tra i più antichi d`Europa, meritevoli di
custodia e di tutela assoluta».
Liguori scrive che «lo stesso comune ha anche organizzato, per il prossimo 25 marzo, un`asta pubblica per la vendita di materiale legnoso proveniente dal taglio di tre lotti boschivi, di proprietà del demanio comunale. Ci si chiede come sia possibile che questi alberi secolari vengano trattati come una qualsiasi merce, ignorando volutamente che il rilevante patrimonio forestale dei parchi e delle aree protette dell`Appennino meridionale costituisce un `unicum` straordinario nel nostro Paese per la ricchezza della biodiversità e la bellezza del paesaggio. Serra San Bruno, centro montano famoso per la presenza nel suo territorio dell`antica abbazia certosina dei Santi Stefano e Bruno, fondata da San Bruno da Colonia, non vorrà passare alla storia per aver distrutto una parte del patrimonio forestale che i monaci certosini con cura, pazienza e competenza avevano messo a dimora, curato e tramandato alle future generazioni. Ma il caso del comune di Serra San Bruno non
è l`unico, purtroppo; fatti analoghi sono avvenuti in questi ultimi anni anche nei parchi nazionali della Sila, del Pollino e del Cilento».
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