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E adesso chiarezza nei bilanci del Pd

L’ultima assemblea regionale del Pd ha visto molti interventi attinenti le vicende dell’attualità politica (dalla fallimentare giunta Scopelliti al caso Gentile alle elezioni europee). E molti inte…

Pubblicato il: 14/03/2014 – 18:35
E adesso chiarezza nei bilanci del Pd

L’ultima assemblea regionale del Pd ha visto molti interventi attinenti le vicende dell’attualità politica (dalla fallimentare giunta Scopelliti al caso Gentile alle elezioni europee). E molti interventi dettati dalla sollecitazione dell’imprevisto e dunque legati a un orizzonte temporale limitato. Quasi nessuno si è soffermato sulle questioni legate alla forma-partito da costruire e dunque su una prospettiva di lungo periodo. Rimanere imprigionati nel presente e limitarsi alle scadenze elettorali non giova a costruire un Pd radicato e capace di rispondere con continuità alle richieste dei cittadini calabresi. Un’occasione non adeguatamente sfruttata, purtroppo, visto che si trattava di una delle primissime assemblee destinata tra l’altro a eleggere organismi che saranno in carica per i prossimi quattro anni.
In questo scenario, un intervento si è fortemente differenziato. Un intervento che ha saputo cogliere un punto nodale, in tutto e per tutto politico, delle forme partitiche. Un intervento frutto di una riflessione maturata nel passato e che si proietta nel futuro. Mi riferisco all’intervento di Giovanni Davoli, significativamente posto alla conclusione dei lavori (appena prima della replica finale del segretario). Un intervento che, depositando un ordine del giorno, ha posto l’attenzione sugli aspetti economici della gestione del Pd calabrese perché come scriveva Duverger, «le ideologie camminano su gambe organizzative» e dunque è necessario porre attenzione sulle possibilità di finanziare l’iniziativa politica. Detto altrimenti, bisognerebbe ricordarsi che senza soldi non si cantano messe. Eppure i soldi restano spesso sullo sfondo. Non se ne parla, quasi in una sorta di pudore da nulla giustificato se non da qualcosa di indicibile.
Ebbene le proposte di Davoli sono del tutto condivisibili anzi direi necessarie per ridare credibilità e agibilità democratica al Pd Calabria. In sintesi, Davoli propone di: 1) rendere pubblico il bilancio patrimoniale ed economico di previsione e di rendiconto; 2) vietare l’uso del contante e attivare canali tracciabili di pagamento della spesa, pubblicando fatture, note e ricevute; 3) istituire un conto corrente unico regionale (in modo da favorire anche i contributi devoluti dai cittadini); 4) pubblicare periodicamente il rendiconto dei contributi alla gestione cui sono tenuti gli eletti come prescritto e regolato dallo Statuto; 5) pubblicare, per singolo circolo calabrese, le somme versate al partito per tesseramenti e primarie. Piccoli gesti capaci di avviare una grande operazione di trasparenza di cui la politica ha urgente bisogno per riottenere fiducia dai cittadini.
Rispetto a queste proposte, vorrei aggiungere un appello al segretario Magorno e a tutti gli altri candidati alla segreteria regionale (Canale, Lo Polito, Villella): sostenete Giovanni Davoli come tesoriere del Pd calabrese. Infatti, l’elezione del tesoriere è stata rinviata alla prossima assemblea e ciò dà modo di riflettere sulla scelta opportuna. Da tempo apprezzo il senso di appartenenza al partito di Davoli, il suo senso di responsabilità, la sua competenza specifica sui temi in oggetto. Sono sicuro che molti membri dell’assemblea – al di là delle mozioni – riconoscono in lui le stesse qualità. Ma oltre a questi meriti soggettivi, il mio appello nasce anche da due circostanze oggettive. In primo luogo, il Pd dovrebbe finalmente permettere a chi ha idee e ha il coraggio di affermarle, di essere messo alla prova per realizzarle. Davoli può garantire la trasparenza della gestione economica del Pd perché si è soffermato a elaborare delle proposte precise e si è assunto la responsabilità di proporle all’assemblea. In secondo luogo, Davoli ha sostenuto alle primarie la mozione di Canale. La sua nomina a tesoriere sarebbe un segnale di forte unità e di unità raggiunta sulle proposte e non sulla spartizione degli incarichi. Spero che al nuovo segretario Magorno e agli altri candidati alla segreteria regionale non sfugga questa occasione. Un’occasione unica per il Pd calabrese.

*Dirigente Pd Calabria

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