CATANZARO Corruzione, è questa la pesante accusa che la Procura di Catanzaro ha ipotizzato a carico dell`assessore comunale Massimo Lomonaco nell`ambito della nuova inchiesta condotta dal pm Gerardo Dominijanni. Secondo quanto si legge nel decreto di intercettazione, Lomonaco «in qualità di assessore presso il Comune di Catanzaro in cambio del rinnovo della carta di identità a Z.P.Y.M., accettava dalla stessa la promessa di una prestazione sessuale». Per gli inquirenti l`esponente della giunta «approfittando del suo ruolo istituzionale, interviene presso l`ufficio anagrafe e il comando dei vigili di Catanzaro al fine di favorire o comunque agevolare la signora Z.P.Y.M., prostituta, nell`ottenimento della carta di identità (rinnovo). Per tale appoggio, l`assessore Lomonaco ottiene una prestazione sessuale». Alla base delle accuse ci sono alcune intercettazioni. È lo stesso politico a chiamare la donna: «Quando vuoi che vengano i vigili da te». Dopo aver parlato con un esponente della polizia municipale, l`assessore contatta la cittadina straniera per informarla che «tra un quarto d`ora viene da te». Tutto sembra filare per il verso giusto, tanto è vero che quando i due si risentono nel pomeriggio la ragazza appare felice: «Ti ringrazio tantissimo, veramente sono venuti, con quello che confermava già domani se tutto va bene io vado al Comune a fare la carta d`identità perché mi è scaduta nel 2011». Ma è un`altra la frase su cui si è concentrata la Procura. È sempre la ragazza a parlare: «Appena hai un po` di tempo vieni che senza pagarmi niente, capito, perché veramente mi hai fatto un grande favore, almeno una volta… perché sinceramente mi hai fatto un gran favore, capito?». Qualche ora dopo l`assessore ricontatterà la donna: «Tesoro che faccio vengo? Va bene arrivo amore». Questi gli elementi fin qui raccolti dagli investigatori della Digos, che ipotizzano a carico di Lomonaco anche il reato di peculato, poiché «utilizzava il cellulare di servizio procedendo a telefonate a fini esclusivamente personali».
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