CASSANO ALLO JONIO «Assieme al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, sono stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco. Prima che iniziasse il nostro dialogo il Santo Padre mi ha comunicato la sua intenzione di venire in visita a Cassano». Lo ha annunciato il segretario della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, monsignor Nunzio Galantino, nel corso di un incontro in cattedrale.
La data della visita del Papa a Cassano allo Jonio sarà comunicata forse la prossima settimana. Un`ipotesi è che possa svolgersi in giugno. Il Pontefice visiterà il centro del Cosentino in cui è stato ucciso il piccolo Cocò Campolongo, barbaramente assassinato assieme al nonno e alla sua compagna.
Papa Francesco, subito dopo la strage, ha ricordato il sacrificio del bimbo di 3 anni durante l`Angelus. Una terra macchiata da sangue innocente, finita sotto i riflettori recentemente anche per l`omicidio di un sacerdote, padre Lazzaro.
«La visita del Papa vuole essere l`occasione per chiedere, guardandoci negli occhi e dopo averlo fatto per iscritto, di essere “compreso” e “perdonato” e, come egli stesso mi ha ripetuto più volte giovedì mattina, per “chiedere scusa”». Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, nel corso dell`intervento con cui ha annunciato la visita di Papa Francesco. Quando lo ha chiamato all`incarico di segretario della Cei infatti Papa Francesco ha chiesto scusa ai fedeli di Cassano perché sottraeva loro il vescovo. «È stato il Papa stesso – ha proseguito il segretario della Cei – a dirmi quale motivo lo porta a farsi pellegrino nel nostro territorio. Innanzitutto mantenere la parola e quindi dare seguito a quanto egli stesso aveva scritto ai sacerdoti, consacrati e fedeli della diocesi di Cassano allo Jonio. “Non ho ancora avuto il piacere di conoscervi di persona – scriveva papa Francesco il 28 dicembre 2013 – ma spero di poterlo fare presto”». «Ed ecco realizzata – ha concluso Galantino – la speranza e mantenuta la promessa; in risposta anche alla richiesta che i nostri sacerdoti avevano avanzato in una lettera indirizzata al Santo Padre». «Il Papa – ha proseguito monsignor Galantino – verrà per incontrare la comunità di credenti che testimonia il Signore risorto nel territorio della nostra diocesi. Accanto alle motivazioni immediate che hanno provocato questa visita, la presenza del Santo Padre è un segno forte e concreto della vicinanza del Signore a un territorio – il nostro – che sente forte il bisogno di essere “confermato nella fede” e recuperato in maniera sempre più forte a una vita degna di essere vissuta». «Gli episodi – ha evidenziato – che hanno recentemente insanguinato in maniera efferata il nostro territorio, l`ultimo, la morte violenta di padre Lazzaro, sono solo la spia eclatante di un disagio che attende risposte. E la nostra Chiesa non può limitarsi, come ho già detto in particolare ai sacerdoti, a contare vittime o a celebrare funerali. La passione con la quale papa Francesco sta testimoniando e traducendo in pratica il Vangelo non lascia alibi a nessuno. Tutti, come singoli e come comunità, dobbiamo `metterci del nostro` perché questa nostra terra sia realmente una terra benedetta. E lo sarà nella misura in cui i credenti per primi sentiranno forte la passione di testimoniare Gesù. Se nonostante le tante forme di presenza religiosa il nostro territorio è costretto a registrare ancora violenza, sopraffazione, corruzione e disagi di ogni genere, vuol dire che il modo in cui noi, come Chiesa, viviamo, non tocca i bisogni veri e non incarna in maniera coerente il Vangelo che ci è stato affidato». (0040)
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