Ultimo aggiornamento alle 15:16
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

«Per la zona grigia una grande copertura nella massoneria»

VIBO VALENTIA Dopo Reggio Calabria, la Commissione parlamentare Antimafia approda a Vibo Valentia con la “missione” di far sentire ai cittadini la presenza dello Stato nei luoghi simbolo della «con…

Pubblicato il: 07/04/2014 – 21:19
«Per la zona grigia una grande copertura nella massoneria»

VIBO VALENTIA Dopo Reggio Calabria, la Commissione parlamentare Antimafia approda a Vibo Valentia con la “missione” di far sentire ai cittadini la presenza dello Stato nei luoghi simbolo della «confusione tra legalità e illegalità» e della commistione tra ‘ndrangheta e pezzi delle istituzioni. Nei luoghi, insomma, in cui la famigerata zona grigia avrebbe «una grande copertura nella massoneria». Parola di Rosy Bindi, presidente dell’organo bicamerale che, dopo essere stata in mattinata a Limbadi con una delegazione di deputati e senatori per fare il punto sui beni confiscati alla ‘ndrangheta, ha portato a termine una serie di audizioni con i vertici istituzionali, delle forze dell’ordine e della magistratura del territorio. «La nostra attenzione è puntata sulla Calabria ma anche sul Nord, ormai ampiamente conquistato dalle mafie. A Vibo – ha spiegato la Bindi incontrando i cronisti – c’è forse la situazione più critica, anche dal punto di vista economico-sociale. Inoltre è la provincia con la maggiore percentuale di Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose». E proprio Limbadi, feudo storico dei Mancuso, è tra i Comuni “salvati” da Alfano nonostante la Commissione d’accesso e lo stesso prefetto ne avessero chiesto lo scioglimento. «Abbiamo acquisito tutti gli atti – annuncia in proposito la presidente della commissione – perché vogliamo capire cosa sia successo». Nel paese in cui il “patriarca” Ciccio Mancuso, nelle elezioni comunali del 1983, risultò tra i più votati pur essendo all’epoca latitante, deputati e senatori hanno fatto visita a due dei tre edifici sequestrati ai Mancuso e concessi all’associazione “Riferimenti”, ma finora mai utilizzati per ritardi burocratici che hanno procrastinato l’inizio dei lavori. «Anziché lasciare le responsabilità ai Comuni – ha aggiunto la Bindi – in questi casi si dovrebbe dare poteri commissariali direttamente alle prefetture». A darle man forte è il senatore Enrico Buemi, che aggiunge: «A Vibo  c’è un grande intreccio tra ‘ndrangheta e pubblica amministrazione, ma lo Stato è presente, e lo dimostreremo dando il via libera a uno strumento importante come quello riguardante il 416ter». Ma oltre alla norma che dovrebbe perseguire con maggiore incisività il reato di scambio elettorale politico mafioso, l’attenzione si è concentrata anche sugli apparati burocratici degli enti. «In alcuni casi – ha spiegato ancora la presidente dell’organo antimafia – non c’è neanche bisogno di una mediazione: le cosche hanno un referente nel posto giusto. A Reggio per esempio si è sciolto il Comune ma poi si è scoperto che il problema erano le partecipate. Inoltre, chi fa il commissario dovrebbe dedicarsi al Comune a tempo pieno e non ricoprire contemporaneamente altri incarichi. Forse – conclude – prima di arrivare allo scioglimento si potrebbero istituire delle commissioni prefettizie di accompagnamento per segnalare e tentare di risolvere singole questioni».
La Commissione, prima della conferenza stampa serale – cui hanno partecipato anche i parlamentari Bruno Bossio, Molinari, Nuti e Scopelliti –, aveva incontrato a porte chiuse il prefetto, Giovanni Bruno, il questore, Angelo Carlutti, i comandanti provinciali dei carabinieri, Daniele Scardecchia, e della Guardia di Finanza, Paolo Valle, il responsabile della Dia di Catanzaro Antonio Turi, il procuratore distrettuale Antimafia di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, il procuratore della Repubblica di Vibo, Mario Spagnuolo e il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Marisa Manzini.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x