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Arsenale siriano, la Cape Ray pronta a salpare per Gioia

GIOIA TAURO Tutto pronto a bordo della Cape Ray, la nave americana che distruggerà le armi più pericolose dell`arsenale chimico siriano, che l`Ansa ha potuto visitare oggi. Attualmente la nave è or…

Pubblicato il: 10/04/2014 – 19:16
Arsenale siriano, la Cape Ray pronta a salpare per Gioia

GIOIA TAURO Tutto pronto a bordo della Cape Ray, la nave americana che distruggerà le armi più pericolose dell`arsenale chimico siriano, che l`Ansa ha potuto visitare oggi. Attualmente la nave è ormeggiata alla base navale di Rota, nel sudovest della Spagna, ma è pronta a salpare per Gioia Tauro dove imbarcherà il carico di veleni, non appena arriverà dalla Siria. «Se i siriani completeranno il trasferimento il 27 aprile come hanno detto, saremo in Italia in 2-3 giorni e pronti per le operazioni in una decina di giorni», dicono i responsabili Usa. Sulla Cape Ray sono stati installati due Field Deployable Hydrolysis System, due reattori al titanio per la neutralizzazione di iprite e precursori di sarin attraverso idrolisi, che per la prima volta verranno usati in mare aperto. «È il sistema più innovativo, sicuro e controllato per questo tipo di operazione», assicura Michael Lohan, portavoce dell`Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. «Questo è il mio messaggio più importante: non ci saranno conseguenze per l`ambiente».  

L`AMMIRAGLIO USA: L`ITALIA GARANTIRA` LA SICUREZZA
«Dieci nazioni si sono offerte di partecipare alla forza di difesa per garantire la sicurezza della nave Cape Ray quando distruggerà le armi chimiche siriane nel Mediterraneo. I ministeri di Interni e Difesa italiani garantiranno la sicurezza nelle acque italiane e nel porto di Gioia Tauro» dove avverrà il trasbordo dei container provenienti dalla Siria. Lo ha detto l`ammiraglio Robert P. Burke, direttore delle operazioni delle Forze navali Usa in Europa e Africa. Burke, che assisterà alle prime operazioni e poi seguirà la Cape Ray da terra, non ha voluto dare dettagli sui piani di sicurezza della nave in caso di pericoli esterni. Ma, ha voluto sottolineare, «abbiamo fatto molte operazione sensibili, e sappiamo come fare». In un primo momento si era ipotizzato a Bruxelles che la sicurezza della nave potesse essere affidata a una prima missione congiunta Nato-Russia, ipotesi poi naufragata con la crisi in Ucraina. (0090)

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