Il tour del sindaco di Flavio Tosi per le primarie del centrodestra è partito da Crotone, un pezzo di quel sud da cui la Lega – il partito di Tosi – vorrebbe staccarsi. Cosa ci faceva lì il sindaco di Verona? Come mai sedeva allo stesso tavolo di Raffaele Vrenna, “sponsor” della serata, e Stanislao Zurlo? Sono le domande che Report ha trasformato in un`inchiesta e che il Corriere della Calabria rilancia nella storia di copertina di questa settimana. Per trovare le risposte ci siamo imbattuti in una serie appalti ottenuti nel Veneto da ditte crotonesi ritenute vicine alla `ndrangheta. E anche nel racconto del pentito Luigi Bonaventura, che, in un interrogatorio rimasto a lungo secretato, ha rievocato un vecchio summit, che ha messo attorno allo stesso tavolo uomini delle cosche del Nord e imprenditori scaligeri. Uno dei capiclan disse che «finalmente il partito che odia i terroni ce l`avevano in mano». Anche su Verona si addensano ombre. Sono ombre che poggiano su una famiglia di costruttori e sul loro sostegno al recordman di preferenze Marco Giorlo. Pure lui un calabrese con qualche storia border line.
La `ndrangheta, la politica e i lavori pubblici: ci sono tutte le suggestioni per un caso. Perché l`appaltopoli scaligera ha incroci crotonesi, proprio come un`altra inchiesta che ha messo in imbarazzo la giunta leghista nel novembre 2013. Colpa di un`azienda in odor di mafia e di una serie di banali lavori di ristrutturazioni che hanno provocato le dimissioni dell`allora vicesindaco, Vito Giacino.
Sono tante le assonanze tra l`homo novus della Lega travolta dagli scandali dell`era Bossi e la Calabria. Tosi scende spesso a queste latitudini. Del profondo sud apprezza il mare (difeso, da bagnante, dagli “attacchi” di Legambiente) e la buona accoglienza che gli riserva la politica (per esempio la maglia del Catanzaro donatagli dal sindaco del capoluogo, Sergio Abramo). Bei ricordi che potrebbero trasformarsi in grane fastidiosissime. (0020)
La storia di copertina “Pandoro alla `nduja”, con i servizi di Gaetano Mazzuca, Pablo Petrasso e Antonio Ricchio, è sul numero del Corriere della Calabria in edicola fino al 24 aprile.
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