Era tranquillamente seduto in un bar di Juan Dolio, a Santo Domingo, il superlatitante Nicola Pignatelli, uomo del clan Mazzaferro-Ursino-Aquino di Gioiosa Jonica quando è stato riconosciuto e arrestato dagli uomini dello Sco, dell’Interpol di Roma e della Questura di Reggio Calabria, che da giorni si trovano nella capitale della Repubblica Dominicana per stringere il cerchio attorno al boss. Quando per lui sono scattate le manette, non ha opposto resistenza né ha tentato di fuggire.
Latitante dal 2011 e inserito nell’elenco dei cento ricercati più pericolosi del Ministero dell’Interno, Pignatelli risulta destinatario di diverse ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di droga, ma sulla sua testa pende giù una condanna a 13 anni e 6 mesi rimediata in primo grado nel processo Circolo Formato. Stando a quanto filtra, il boss si troverebbe già in stato di arresto in una caserma della Polizia di Santo Domingo, mentre sono già state avviate le pratiche per chiederne l`estradizione o l`immediata espulsione.L`arresto di Nicola Pignatelli si inserisce in un più ampio dispositivo di intervento disposto dal ministro dell`Interno, Angelino Alfano, attraverso il `Focus on crime`, il piano d`azione nazionale e transnazionale contro la criminalità organizzata di tipo mafioso calabrese.
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