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Turismo, meglio dare i numeri

Punto e accapo. Così la storia si ripete, ma questa volta in salsa internazionale. I dati sull’andamento turistico della nostra regione nuovamente mostrano più di una contraddizione. Se il volume d…

Pubblicato il: 01/05/2014 – 10:59
Turismo, meglio dare i numeri

Punto e accapo. Così la storia si ripete, ma questa volta in salsa internazionale. I dati sull’andamento turistico della nostra regione nuovamente mostrano più di una contraddizione. Se il volume di viaggiatori italiani con destinazione Calabria va giù in picchiata e in maniera incontrovertibile – tanto da non consentire taroccamenti – ecco che per gli “esperti” di statistiche regionali diventa utile ricorrere al presunto afflusso di stranieri in rotta per le nostre località. Orde di turisti provenienti da ogni dove – ma soprattutto da Paesi europei – che nel corso del 2013 avrebbero preso d’assalto coste, montagne e città nostrane. Stando ai dati dell’ultimo report elaborato dal Sistema informativo turistico (Sit) della Regione, la Calabria avrebbe fatto il pieno. Dal “Tredicesimo rapporto turismo”, curato dell’ex Osservatorio, emerge che, confrontando i flussi del 2012 e quelli del 2013 nella nostra regione, ci sarebbe stato un incremento netto: 4 per cento in più di arrivi e 1,1 per cento di presenze. Dati che indicherebbero addirittura l’affermarsi di una tendenza crescente di visitatori stranieri che avrebbero scelto le nostre località come meta delle loro vacanze. Dalla lettura del report, emerge infatti che confrontando il numero di viaggiatori stranieri in rotta verso la Calabria degli ultimi tre anni, l’incremento sarebbe stato pari all’8 per cento. Un trend che diventerebbe «l’elemento caratterizzante della stagione turistica» registrato dagli analisti del Sit. Tanto da poter divenire una sorta di «ammortizzatore» della pessima performance legata alla pesante flessione registrata nei numeri di visitatori italiani. Una valutazione che suonerebbe anch’essa come una forzatura. A fronte di 47mila turisti in meno provenienti dal Belpaese, i curatori del report avrebbero contato diecimila vacanzieri stranieri in più in un anno. Un confronto in negativo per l’andamento turistico complessivo della nostra regione che nello scorso anno ha totalizzato un -2,4 per cento di arrivi e un -4,3 per cento di presenze. E se gli analisti incaricati dalla Regione di monitorare i flussi turistici verso la Calabria continuano a reclamizzare la crescita esponenziale degli stranieri, altri osservatori – forse più autorevoli perché meno autoreferenziali come la Banca d’Italia e Assaeroporti – dimostrano – dati alla mano – che la realtà è un’altra. E che anche questa volta si sia voluto bluffare con i numeri. Come se per dimostrare che si sia avviata una corretta politica in tema di turismo bastassero solo opere di maquillage statistico.

DATI CHE NON TORNANO
Così avviene che se per il Sistema informativo turistico della Regione in Calabria è in atto un vero e proprio boom con un trend sempre più crescente nel numero di visitatori stranieri, per gli analisti di BankItalia il fenomeno che sta interessando le nostre località va in senso esattamente contrario. Dal monitoraggio effettuato dai tecnici della Banca d’Italia – riportato nel sito istituzionale nel settore “Turismo internazionale” – si rileva che la Calabria è in piena emorragia di visitatori. Dai 218mila turisti provenienti dall’estero del 2012 si è passati a 202mila dello scorso anno. Una flessione che, tradotta in termini percentuali, si tramuta in un calo del 7,3%. Un dato che stride con quanto, invece, è riportato dal Rapporto del Sit che nello stesso periodo segnala una crescita del 4 per cento. Ancora più vistosa la contraddizione se valutata nell’arco del triennio 2011-2013. In questo lasso di tempo, per la Regione la Calabria avrebbe totalizzato una crescita dell’8 per cento. Dai dati raccolti da BankItalia, invece, ci sarebbe stata una flessione di 92mila arrivi e di circa 2milioni e trecentomila pernottamenti. Cioè circa 31 punti percentuali in meno (30,8%). Una vera e propria debacle che starebbe interessando esclusivamente la nostra regione. Considerato che, nello stesso lasso di tempo, in Italia mediamente si sarebbe registrato un incremento del 4,7 per cento, mentre nel Sud la crescita sarebbe stata pari agli 8,7 punti percentuali. Anche il confronto tra le ultime due stagioni vedrebbe la Calabria soccombere in termini di decremento di visitatori stranieri. Secondo i dati di BankItalia, infatti, mentre nella nostra regione il numero dei viaggiatori provenienti dall’estero registra una brusca frenata (-7,3%), in Italia l’incremento è stato del 2,6 per cento. Ancor meglio hanno fatto le regioni del Mezzogiorno. Tra il 2012 e il 2013, avrebbero totalizzato un bel balzo in avanti: 7,5 per cento in più. Così, se per i dati regionali la Calabria cresce, viceversa per BankItalia la nostra regione non attira più. Ma a corroborare le analisi di Palazzo Koch arrivano i dati di Assaeroporti sui voli internazionali. Se si esclude l’aeroporto di Lamezia Terme – che registra un incremento del 10,4 per cento di passeggeri stranieri – gli altri due scali registrano dati da profondo rosso. Con Crotone che ha un crollo del 100 per cento – visto che il Sant’Anna di fatto è chiuso – e Reggio non è pervenuto. Nel report di Assoaeroporti, infatti, alla voce passeggeri internazionali, accanto al “Tito Minniti” compare uno zero tondo. Così, senza l’apporto delle due infrastrutture difficilmente si può considerare valido quell’incremento di turisti stranieri registrato dalla Regione. A meno che, nei calcoli realizzati dal Sit, non si sia tenuto conto dei tanti lavorati dell’Est Europa che da anni raggiungono la Calabria in cerca di fortuna. Una considerazione che potrebbe essere supportata dalla circostanza – rilevata dagli stessi analisti dell’ex Osservatorio turistico – che a popolare le principali località sciistiche della nostra regione, guarda caso, siano proprio i rumeni.

Il servizio è stato pubblicato sul numero 146  del Corriere della Calabria

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