COSENZA Cosenza è la penultima tappa del tour tra le città calabresi che l’ormai ex presidente della Regione ha deciso di visitare per spiegare tutto quello che è riuscito a realizzare, avendo lasciato per ultima la sua Reggio, da dove evidentemente cercherà la rincorsa per arrivare a Strasburgo. Ma a Cosenza, e più precisamente in un luogo scelto nella sua periferia urbana, Scopelliti ha radunato i suoi per declamare successi lamentando rimpianti per un lavoro prematuramente interrotto e la speranza che «chi verrà dopo sappia riprendere da dove abbiamo lasciato» non si coniuga facilmente con la certezza ostentata circa «una sicura vittoria contro questo centrosinistra che non sa nemmeno esprimere una candidatura».
La platea è fatta dei suoi alleati più vicini, da Giampaolo Chiappetta e i fratelli Gentile, fino all’assessore Dima. Il clima non è di quelli travolgenti, anzi prevale una certa mestizia tra i presenti e pare anche nell’animo dello stesso Scopelliti, cui questa volta sembra mancare quella veemenza contro gli avversari che spesso lo ha caratterizzato. L’ex governatore decaduto e candidato al parlamento europeo si è limitato a un quasi ragionieristico elenco di impegni rispettati e opere portate a termine, sciorinando cifre e interventi, come la strada Mirto-Crosia-Longobucco, l’ospedale della Sibaritide, ancora in attesa di inaugurazione, ma «che sarà presto pronto», oppure il potenziamento degli impianti di risalita di Camigliatello e Lorica.
Si tratta in gran parte di opere che restano nel meraviglioso libro dei buoni propositi, tuttavia Scopelliti, parlando dell’ospedale del capoluogo e degli interventi di potenziamento, ha annunciato che il direttore generale Gangemi nelle prossime settimane si prepara a nuove inaugurazioni. Tra le meraviglie rivendicate, c’è pure la metropolitana leggera, di cui non c’è ancora traccia se non lo strascico di infinite polemiche con il sindaco Occhiuto.
In realtà la visita a Cosenza, assai sotto tono in termini di clamore ed entusiasmo rispetto al passato, serve per spiegare come anche su questa provincia la Regione abbia investito. Il lungo elenco prosegue citando gli interventi sulla depurazione del mare – soprattutto sul Tirreno cosentino – e la salvaguardia dei beni culturali – senza però che a Sibari se ne siano accorti. Il punto centrale resta la sanità. Occorre spiegare alla provincia che forse ha maggiormente sofferto i tagli al settore, che il servizio è migliorato e il deficit complessivo ridotto drasticamente, «al punto che oggi possiamo sbloccare il turnover del personale».
Questi risultati, spiega Scopelliti, sono stati possibili grazie a una classe politica coesa e forte, non ricattabile – come invece era stato in passato – che con coraggio ha operato scelte che potevano sembrare impopolari, ma che ora mostrano i loro frutti. Dall’altra parte c’è un Pd che a Scopellitti deve sembrare senza una testa, al punto che l’ex governatore svela che in un tweet ha esortato il democratico Magorno a prendere in mano le redini del partito, così da diventare davvero un interlocutore. (0030)
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