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Mafia sul metano, amministrazione giudiziaria per una società calabrese

Infiltrazioni mafiose nei lavori di metanizzazione a Palermo. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza del capoluogo siciliano che ha eseguito il provvedimento emanato dalla sezione misure di pre…

Pubblicato il: 23/05/2014 – 22:00
Mafia sul metano, amministrazione giudiziaria per una società calabrese

Infiltrazioni mafiose nei lavori di metanizzazione a Palermo. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza del capoluogo siciliano che ha eseguito il provvedimento emanato dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Dda con cui è stata disposta l’amministrazione giudiziaria con conseguente sospensione temporanea dell’amministrazione nei confronti di due importanti realtà imprenditoriali, operanti nel settore della vendita e distribuzione del gas metano sul territorio nazionale e di una società di manutenzione con sede in Calabria. Si tratta di nuovi sviluppi nel filone investigativo portato avanti dalla Guardia di finanza di Palermo sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano e che un anno fa aveva portato al sequestro di un ingente patrimonio, del valore complessivo di oltre 50 milioni di euro, nei confronti di un gruppo imprenditoriale di Palermo che ha curato, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, la metanizzazione di diverse aree del territorio siciliano. Le indagini si erano concentrate, in primo luogo, sulla genesi del gruppo, costituito negli anni ‘80 da un ex dipendente pubblico, successivamente divenuto imprenditore, grazie all’investimento di ingenti risorse finanziarie di dubbia provenienza, che si è presto sviluppato con la protezione di Cosa Nostra e degli appoggi politici – in particolare dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino – arrivando ad ottenere ben 72 concessioni per la metanizzazione di Comuni della Sicilia e dell’Abruzzo, i cui lavori di realizzazione sono stati in più occasioni affidati in subappalto ad imprese direttamente riconducibili a soggetti con precedenti specifici per mafia e ad altre comunque vicine alla criminalità organizzata, in una logica di costante e reciproco vantaggio fra il gruppo e l’organizzazione criminale. (0090)

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