Cinque persone considerate appartenenti alla cosca Grande Aracri di Cutro, residenti anche nel piacentino, sono stati arrestate a Piacenza nell’ambito dell’operazione “Grande Drago”. L’operazione è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola e i colleghi Nucleo Investigativo contro un gruppo della ‘ndrangheta calabrese presente anche nella provincia emiliana.
Gli arresti eseguiti stamani all’alba, nelle province di Piacenza, Cremona, e Crotone, dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza, insieme ai colleghi di Fiorenzuola e a quelli di Crotone, sono la conclusione della operazione “Grande Drago” che nel novembre 2002 disarticolò un’associazione a delinquere di stampo mafioso, con particolare riferimento alla cosca Grande Aracri di Cutro. Gli indagati erano accusati di essere responsabili di estorsioni, detenzione porto illegale armi comuni da sparo e da guerra, detenzione e vendita stupefacenti.
Stamattina i carabinieri hanno eseguito cinque ordinanze di custodia nei confronti di altrettanti affiliati alla cosca, dopo che le condanne inflitte dal Tribunale di Piacenza e poi dalla Corte d’Appello di Bologna, sono diventate definitive in Cassazione.
Così Francesco Lamanna 53 anni di Cutro e residente Cremona è stato condannato a 8 mesi; Antonio Villirillo, 57 anni di Cutro e residente a Monticelli d’Ongina (Piacenza), è stato condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione; Gennaro Pascale, 55 anni di Cutro e residente a Monticelli d’Ongina è stato condannato a 3 anni e un mese; Gianluca Amato, 41enne di Villarosa (Enna) e anche lui residente Monticelli d’Ongina è stato condannato a 2 anni di reclusione; Alfonso Mesoraca, 48enne di Cutro e sempre residente a Monticelli d’Ongina, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione.
Gli arrestati sono ora in carcere tra Piacenza, Cremona e Crotone. Grande Drago «fu la prima operazione coordinata dalla Dda di Bologna – ha sottolineato il colonnello dei carabinieri Luca Pietranera – che dimostrò le infiltrazioni delle cosche nell’Emilia».
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