REGGIO CALABRIA Ultimo giorno a Reggio Calabria per il capocentro della Dia, Gianfranco Ardizzone. Al termine di tre lunghi, intensi anni di indagini e successi investigativi, i vertici della Direzione investigativa antimafia hanno accolto la richiesta di trasferimento permettendogli di passare il testimone a Gianfranco Scillia, che da lunedì sostituirà al comando del centro Dia di Caltanissetta. Un vero e proprio avvicendamento fra i due colonnelli della Guardia di Finanza, più volte da entrambi sollecitato per motivi familiari – spiega il direttore della Dia Arturo De Felice, che ha voluto essere presente al passaggio di consegne – e «con estrema pazienza e spirito di servizio più volte rimandati a causa delle delicatissime indagini in corso».
Portano infatti la firma della Dia la delicatissima indagine Breakfast – sfociata non più tardi di qualche settimana fa nell’arresto dell’ex ministro Claudio Scajola, ma tuttora in via di approfondimento su diversi fronti – ma anche le inchieste che vedono i centri di Reggio Calabria e Caltanissetta lavorare gomito a gomito, come gli approfondimenti sull’ex poliziotto Giovanni Aiello, ritenuto il misterioso agente dei servizi “Faccia di Mostro”, presumibilmente coinvolto non solo nel fallito attentato dell’Addaura o nell’omicidio dell’agente Agostino in Sicilia, ma anche nelle pagine nere e ancora misteriose della storia di Reggio Calabria, come gli omicidi Fava e Garofalo.
«La mia presenza – spiega De Felice – vuole essere un ringraziamento ai capicentro come agli uomini della Dia, ma anche un incoraggiamento al centro di Reggio Calabria, impegnato in indagini delicatissime». Un centro – afferma il direttore della Dia – che negli anni ha saputo dimostrare efficienza tanto nelle indagini come nell’accertamento dei patrimoni illeciti, ma non si deve cullare – ammonisce De Felice – sui risultati raggiunti. «La nostra è una macchina che deve andare sempre su di giri per essere efficace nella prevenzione», sottolinea, assicurando che da Roma ci sarà sempre il massimo supporto possibile in termini di uomini e mezzi per un ufficio considerato di prima linea.
E forse anche per questo – nonostante la felicità per un trasferimento a lungo atteso – c’è un po’ di rimpianto nelle parole di commiato di Ardizzone: «Non posso dirmi felice di lasciare Reggio Calabria in questo momento proprio per le indagini di spessore che ci sono, ma – ammette – la lontananza dalla famiglia si fa sentire». Tuttavia – tiene a sottolineare il futuro capo centro di Caltanissetta – «sono felice di lasciare questo centro a un amico oltre che a un collega di lungo corso della Guardia di Finanza. Mi fa piacere sapere che qui a sostituirmi ci sarà una persona con cui ho sempre avuto un rapporto stupendo, un collega che ha anche più esperienza di me, un ufficiale capace e attento che saprà guidare questa macchina a 300 km/h e anche di più».
Un impegno che il nuovo direttore Scillia – che a Reggio Calabria ha lavorato dal 1999 al 2004 da tenente colonnello, ricoprendo il ruolo di capo del settore investigazioni preventive e, sino al 2004, di vice capo centro – promette di assolvere «con la massima determinazione e dedizione». (0080)
a.c.
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