CATANZARO «Un altro mondo è possibile anche in Calabria. È questa la speranza che nasce da storie come quella della discarica di località Battaglina, da realizzarsi in provincia di Catanzaro». È quanto sostiene in una nota Andrea Dominijanni, vicepresidente di Legambiente Calabria. «Un progetto di discarica – sottolinea –, paradossalmente denominato “Isola Ecologica Battaglina”, previsto su un’area enorme, di centinaia di ettari, nel comune di San Floro ma di proprietà del comune di Borgia, vicina ai nuclei abitati e soprastante le falde acquifere, sottoposta a diritti di uso civico e soggetta ad una pluralità di vincoli inibitori assoluti (idrogeologico, paesaggistico–ambientale, usi civici, vincolo assoluto conseguente ad un incendio verificatosi nel 2007 nonchè rischio sismico essendo la zona classificata a livello 1). Un progetto, pericoloso per l’ambiente e la collettività, ma che stranamente aveva ottenuto tutte le autorizzazione delle amministrazioni comunali competenti (Comuni di San Floro e Borgia) e della Regione Calabria che, con decreto n. 16278 del 08.09.2009 aveva rilasciato il giudizio di compatibilità ambientale ed autorizzazione integrata ambientale in favore della società Sirim s.r.l. nonostante i precedenti pareri negativi». Dominijanni spiega come «Legambiente è intervenuta, sin dall’inizio». In particolare l’associazione ambientalista avrebbe «reiteratamente invocato la sospensione e l’annullamento di tutti gli atti autorizzativi rilasciati dai comuni interessati e dalla Regione Calabria, evidenziandone i molteplici profili di illegittimità. Tutte richieste che hanno colto nel segno portando, nel corso del tempo, prima alla sospensione degli atti, poi ai vari provvedimenti di annullamento». Non solo. «Legambiente – precisa Dominijanni – si è, inoltre, costituita con i legali del Ceag Calabria, a supporto degli interessi dell’ambiente e della collettività, nel ricorso che la Sirim s.r.l. ha presentato, presso il Tar, contro il Comune di San Floro in seguito alla sospensione del permesso a costruire della discarica. Mancano ora, gli ultimi provvedimenti risolutivi che, nel breve periodo, chiudano, finalmente, una vicenda brutta che si appresta a terminare con un lieto fine solo grazie alla mobilitazione dei cittadini onesti ed all’azione di Legambiente Calabria. Ora – conclude il vicepresidente di Legambiente – occorre vigilare sia sul ritiro definitivo degli atti autorizzativi sia sull’emanazione di tutti i provvedimenti necessari a rimarginare la profonda ferita inflitta al territorio dai lavori di costruzione della discarica, per il ripristino dell’ambiente e per l’ attivazione delle procedure di risarcimento danni nei confronti dei responsabili. Per il prossimo futuro, invece, Legambiente Calabria chiede che si esca, finalmente, dalla logica delle discariche e dell’emergenza e si persegua una politica che preveda, in linea con la normativa europea e nazionale la riduzione alla fonte dei rifiuti, il riuso, il riciclo e la raccolta differenziata». (0090)
x
x