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Il Pd trionfa anche in Calabria ma per merito di Renzi. Matteo fa il pieno e polverizza il record del 2007 del Pd targato Veltroni. Il voto dimostra che il premier sfonda nel ceto medio del Paese, …

Pubblicato il: 30/05/2014 – 22:00
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Il Pd trionfa anche in Calabria ma per merito di Renzi. Matteo fa il pieno e polverizza il record del 2007 del Pd targato Veltroni. Il voto dimostra che il premier sfonda nel ceto medio del Paese, quello che a ogni elezione ne ha sostanzialmente deciso l’esito. Ma, attenzione, perché, a differenza del Pd versione Lingotto, questa volta a vincere non è il partito ma il singolo. Non è un caso che già qualcuno da settimane a Largo del Nazareno definisca il Pd come PdR, inteso come Partito di Renzi. reso possibile anche dal mancato “miracolo” di Silvio Berlusconi. Si pensava che l’ex Cavaliere, azzoppato dalla sentenza definitiva sul “caso Mediaset”, potesse ripetere l’exploit delle ultime politiche quando, grazie a un rush finale incredibile, riuscì a portare Forza Italia a un’incollatura da M5S e Pd. Il risultato raggiunto dagli azzurri in Calabria non è grandioso ma nemmeno da buttare. Bisognerà adesso capire se è possibile allargare il raggio d’azione e se, soprattutto, il partito sarà in grado di ricostruire una coalizione degna di questo nome. Non si tratta di un passaggio scontato perché la scissione del Pdl ha riaperto vecchie ferite e riportato a galla antiche rivalità. Soprattutto con i cugini di Nuovo centrodestra. Che fallisce l’obiettivo primario: assicurare un paracadute a Peppe Scopelliti dopo la condanna rimediata nel processo Fallara e le dimissioni da governatore. L’ex presidente della giunta regionale fallisce l’elezione al Parlamento europeo e su questo versante è aperta la caccia ai “traditori”. Non mancano i sospetti, sono concentrati soprattutto in provincia di Cosenza dove i fratelli Pino e Tonino Gentile e il capogruppo in consiglio regionale Gianpaolo Chiappetta – costretto al passo indietro dopo essere stato candidato in pompa magna da Alfano e Quagliariello – dovevano assicurare quel surplus di consensi, che invece alla fine è mancato. (0030)

 

(I servizi integrali della copertina, a firma di Pietro Bellantoni e Antonio Ricchio, si trovano sul Corriere della Calabria in edicola fino a giovedì 5 giugno)

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