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Villa Betania, Chizzoniti contro i falsi cristiani: mi attaccano per nascondere la verità

REGGIO CALABRIA Le denunce di Chizzoniti contro i vertici di Villa Betania scatenano le ire delle associazioni cattoliche. Critiche alle quali il presidente della Commissione di vigilanza del Consi…

Pubblicato il: 30/05/2014 – 22:00
Villa Betania, Chizzoniti contro i falsi cristiani: mi attaccano per nascondere la verità

REGGIO CALABRIA Le denunce di Chizzoniti contro i vertici di Villa Betania scatenano le ire delle associazioni cattoliche. Critiche alle quali il presidente della Commissione di vigilanza del Consiglio ha deciso di rispondere colpo su colpo. Nonostante «il tempestivo intervento» della Procura di Reggio, che ha portato al doppio blitz della guardia di finanza nella sede del centro reggino, «anziché attestarsi su una prudente e saggia posizione di attesa – afferma Chizzoniti –, scende in campo anche l’Aris Calabria per ribadire quelle che furono le finalità iniziali intuite da giganti della beneficenza. La cui creatura, appunto il predetto centro riabilitativo, é poi finita in mani a nani del volontariato subendo più o meno la stessa sorte che toccò alla rivoluzione francese, la quale nacque e maturò all’interno del popolo vessato per poi essere governata dai tagliatori di teste».
L’ex presidente del consiglio comunale di Reggio riferisce di «contumelie» e «gratuite offese» nei suoi confronti, da parte di chi, «evidentemente innervosito e fondatamente preoccupato per le evoluzioni investigative, si impegna in esercizi di quotidiana codardia spedendomi mail e chiedendomi incontri riservati in sintonia con le peggiori tradizioni dei dirigenti di Villa Betania».
È sorprendende – continua Chizzoniti – «la sortita di chi ritiene di sterilizzare le indecenze denunciate alla giustizia riproponendo l’ormai stucchevole giaculatoria connessa ai “principi cristiani ispiratori” nel patetico tentativo di ovattare, sottrarre e nascondere alla pubblica conoscenza l’assoluta illegalità che scandisce l’attività dell’associazione ormai sub iudice. Addebitando, con preoccupante disinvoltura, le “difficoltà – rectius, illegalità diffusa – al ritardo dei pagamenti da parte degli enti pubblici”. E quindi si dimentica, sul punto, la corresponsione di oltre 500mila euro che l’Asp 5 ha erogato da gennaio a maggio riproponendo strumentalmente debiti ultra contestati ex adverso e dimenticando che “l’esperienza nata nell’ambito del mondo del terzo settore e del volontariato e che in tale ambito non lucrativo, deve assolutamente restare”, rischia di trasformarsi in una enunciazione di principio. Visto che la “previsione non lucrativa” ovviamente non si estende ai congrui rimborsi per spese rivendicate da qualche operatore devotamente ispirato da “comuni principi cristiani”, mentre io che ho osato denunciare marachelle e furbate di ogni genere rischio di essere considerato un furente dissacratore anticristiano».
Chizzoniti si sarebbe aspettato «un appello ai responsabili di riferimento volto a recuperare la legalità smarrita all’interno di Villa Betania della quale nessuno intende parlare, nascondendosi sotto una cappa di brina autunnale, minimizzando irresponsabilmente l’imponente voragine finanziaria che risale nel tempo, bilanci fantasma, l’utilizzazione di un direttore sanitario sprovvisto dei titoli di legge, la carenza della partita Iva, i consulenti che in realtà sono lavoratori subordinati cristianamente sfruttati, gli orari di segreteria arbitrariamente alterati, gli stipendi arretrati dovuti ai dipendenti, ecc. Invece l’esortazione, diffusa urbi et orbi, “di astenersi dalle sterile e inutili polemiche” traduce la sostanziale, opportunistica aspirazione tesa alla conquista di un impossibile complice silenzio ovviamente non per nobili motivi ma soltanto per evitare l’acquisizione di ulteriori, scomodissime verità.
Il presidente della Vigilanza, ironico, spiega che «non va dimenticato che anche presso il Santuario di San Francesco da Paola qualcuno si impegnava gratis et amore Dei, facendo sparire le offerte dei fedeli, così come avvenuto anche per l’Istituto Papa Giovanni di Cosenza che non era governato da musulmani ribelli, i cui soldi (tantissimi) però sono finiti anche nelle discoteche e nei night romani attraverso un uomo in abito talare – anch’egli quindi ispirato da valori cristiani – rispettoso e virtuoso interprete della conservazione della specie, in perfetta sintonia con il messaggio di cui al primo libro della Bibbia, quello della Genesi: “Fecondatevi e moltiplicatevi”».
Chizzoniti dichiara di volersi mettere in discussione, attraverso la trasmissione di «tutte le carte in mio possesso a sua eminenza l’arcivescovo metropolita dell’Arcidiocesi reggina, partecipandone il contenuto anche a sua santità Papa Francesco. Giusto per capire, per dirla con Dan Brown, la differenza fra: “angeli e demoni”».

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