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Il Veneto dice no a Reggio città metropolitana

VENEZIA Venezia contro Reggio Calabria. La giunta regionale del Veneto sulle barricate contro la legge che istituisce le città metropolitane. L’esecutivo di Palazzo Balbi si è riunito oggi in …

Pubblicato il: 01/06/2014 – 22:00
Il Veneto dice no a Reggio città metropolitana

VENEZIA Venezia contro Reggio Calabria. La giunta regionale del Veneto sulle barricate contro la legge che istituisce le città metropolitane. L’esecutivo di Palazzo Balbi si è riunito oggi in via straordinaria dando mandato all’Avvocatura regionale di proporre alla Corte costituzionale l’impugnativa della legge che detta “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di Comuni”.
Secondo quanto trapela nei corridoi della giunta veneta, l’esempio potrebbe essere seguito a stretto giro di posta da altre regioni come la Lombardia. In tutto le città metropolitane sono 10: Reggio, Milano, Roma, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Napoli. «Abbiamo voluto con forza questo ricorso perché la città metropolitana si delinea come l’ennesimo, inutile e incostituzionale carrozzone – spiega il presidente Luca Zaia –. Gli effetti della legge Delrio saranno paradossali: il primo e più evidente sarà che l’intera popolazione della provincia di Venezia si troverà ad avere come proprio sindaco metropolitano quello della città capoluogo, senza averlo né scelto né democraticamente eletto. Una sorta di supercommissario che lavorerà, è evidente, nell’interesse prevalente di chi lo ha eletto e non degli abitanti di tutto il territorio metropolitano». Per Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia e coordinatore nazionale in sede Anci delle città metropolitane, la giunta veneta di centrodestra ha semplicemente «voluto fare uno spot elettorale in vista del secondo turno delle amministrative».
«L’impostazione che viene data al preannunciato ricorso – continua Orsoni, bollando l’esecutivo veneto di “arretratezza culturale” – dimostra come non si sia voluto capire quale è il senso della riforma Delrio». «Mi meraviglia inoltre che l’incarico di predisporre il ricorso – la stoccata finale del sindaco – sia stato affidato al professor Luca Antonini, ordinario di diritto costituzionale presso l’Università di Padova, un consulente del governo che ha collaborato alla predisposizione del testo della legge Delrio». La legge Delrio, replica Zaia, rappresenta «una violazione evidente dei diritti di rappresentanza dei cittadini della provincia di Venezia. Una riforma allucinante e aberrante».
Le contestazioni del Veneto si incentrano soprattutto sul fatto che la istituzione di una città metropolitana deve essere effettuata con procedura costituzionale che veda una azione propulsiva delle comunità locali e la partecipazione delle Regioni. Inoltre, nel prevedere che la città metropolitana coincida con il territorio della provincia, la legge contempla anche per i Comuni capoluogo limitrofi la possibilità di aderirvi. Anche in tal caso, sostiene il Veneto, senza consultare le popolazioni interessate, ma prevedendo che, anche qualora la Regione interessata esprima parere contrario alle proposte di adesione formulate dai Comuni, sia il governo a intervenire proponendo al Parlamento un disegno di disegno di legge contenente le modifiche territoriali di province e città metropolitane.

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